Archiviati gli impegni delle nazionali i riflettori si riaccendono finalmente sulla Serie A. Piatto ricco quello dell’ottava giornata. Ben due infatti i big match in programma. Al San Paolo di Napoli, alle 15, a darsi battaglia saranno i padroni di casa e la Fiorentina rivelazione di Paulo Sousa. Quello tra azzurri e viola sarà però l’antipasto di quella che indubbiamente può essere considerata la portata principale di giornata ovvero Inter-Juventus in programma alle 20:45 a San Siro. Ecco allora tutto quello che c’è da sapere sul Derby d’Italia.
L’espressione Derby d’Italia – A partorire questo termine per la madre di tutte le partite del calcio italiano non poteva che essere la mente illuminata di uno dei più grandi giornalisti della storia italiana, il più grande in ambito sportivo: Gianni Brera. Pur non essendo mai stati del tutto chiariti i motivi, l’espressione viene utilizzata dalla nota penna per la prima volta nel 1967 per descrivere quella che all’epoca rappresentava la sfida tra le squadre che di più avevano vinto in Italia e con maggior seguito. Ma non solo. La metafora del Derby, più o meno volutamente, finiva per abbracciare anche le numerose sfide e rivalità celate, poi neanche tanto, nella sfida. Si trattava dell’incrocio di una storia ed una tradizione che travalicavano la semplice rivalità calcistica. Era un modo per descrivere il dualismo ad esempio tra due città, Torino e Milano, simbolo del potere economico dell’Italia dell’epoca. O quella tra gli Agnelli ed i Moratti, due tra le dinastie economiche più importanti dell’Italia di quei giorni. Od ancora quella tra la classe operaia che tifava bianconero e la Milano bene da sempre affezionata ai colori nerazzurri. Quale che fosse il reale motivo, il buon Brera ci aveva visto giusto. Il termine si è insinuato nel linguaggio comune fino a divenire sinonimo di una rivalità che nella sua storia recente, passando anche per Ceccarini, Calciopoli e le aule di tribunale, ha trovato nuovo vigore.
Numeri – Quella in programma domenica sera al Meazza sarà la sfida numero 165 in Serie A tra le due squadre. La bilancia pende prepotentemente dalla parte della Vecchia signora che si è imposta in ben 78 occasioni contro le 45 dei nerazzurri. Le reti complessivamente messe a segno nelle sfide di campionato tra le due squadre ammontano a 433 (238 di marca Juventus e 195 di marca Inter). Considerando anche i campionati antecedenti a quelli a girone unico, il Derby d’Italia è la sfida più giocata del calcio italiano con ben 191 precedenti. La Juventus è l’unica squadra italiana con cui l’Inter ha un bilancio negativo. L’affermazione più larga in assoluto è il 9-1 rifilato dalla Juventus all’Inter il 10 giugno 1961. Si trattò della ripetizione di un incontro sospeso al 31’ del primo tempo per invasione di campo dei tifosi di casa che si sistemarono a bordo campo per assistere al match data l’ampia affluenza di pubblico al Comunale. L’Inter ottenne la vittoria a tavolino per 2-0 ma la società bianconera presentò ricorso che venne accolto dalla Federcalcio all’epoca presieduta da Umberto Agnelli. Il giorno della ripetizione l’Inter schierò per protesta la formazione Primavera. Il match è passato agli annali, oltre che per il risultato, per i sei gol messi a segno da Sivori e per la prima rete in nerazzurro di Mazzola. L’affermazione più larga dei nerazzurri è il 6-0 inflitto nel 1954 che permise per altro ai meneghini di aggiudicarsi lo scudetto. La vittoria con il più largo punteggio in trasferta della Juventus è invece datata 19 giugno 1975: 2-6 nella gara valida per la Coppa Italia. I risultati più frequenti sono lo 0-0, la vittoria dei bianconeri a Milano per 1-2 (registrata in 11 occasioni) e la vittoria sempre dei bianconeri ma a Torino per 1-0 (risultato verificatosi 22 volte). La Juventus è la vittima preferita di Mauro Icardi: l’argentino ha già segnato sei volte contro i bianconeri.
Le ultime – L’Inter recupera Jovetic. Il montenegrino ha recuperato dall’infortunio muscolare rimediato prima della sfida con la Fiorentina e verrà gettato nella mischia accanto ad Icardi. Dubbi a centrocampo dove a rischiare il posto è Kondogbia. In difesa la coppia di centrali dovrebbe essere composta da Murillo e Miranda con Juan Jesus dirottato sulla fascia al posto di Telles. In casa Juve si respira grande ottimismo circa il recupero di Morata e Pogba. Lo spagnolo dovrebbe quindi partire titolare affiancato da Dybala con Zaza inizialmente in panchina. Marchisio agirà davanti alla difesa con Khedira e per l’appunto Pogba ai fianchi. Cuadrado esterno destro, Evra a sinistra e difesa a tre con Barzagli titolare.