Tra il 2010 e il 2012, “El Tigre” Radamel Falcao era sicuramente uno dei migliori attaccanti del panorama mondiale. Il Colombiano è un calciatore dal fisico strutturato, una tecnica sopraffina e l’incredibile capacità di saltare l’uomo e farsi trovare al posto giusto, degna dei migliori centravanti della storia. Senso tattico ma anche grinta, cattiveria da vendere che gli sono valsi la fama di Tigre, per identificare gli occhi di chi non molla un centimetro.
Gli anni di Oporto – Nel mercato estivo del 2009, l’attaccante colombiano firma con il Porto per la sua prima esperienza in Europa. Alla prima stagione in Portogallo realizza ben 25 reti in 28 presenze, cui vanno aggiunti i 4 gol all’esordio in Champions League. Mezza Europa mette gli occhi su questo calciatore fantastico, ma il Porto riesce a trattenerlo ancora una stagione e nel 2010-11 Falcao tocca l’apice della propria carriera realizzando 16 reti in campionato e 17 in Europa League, portando i biancoblu alla vittoria del trofeo internazionale.
Il successo in Spagna – In estate, dopo il rinnovo contrattuale con i lusitani e la definizione della clausola rescissoria a 45mln di €, l’Atletico Madrid se ne assicura le prestazioni sborsandone 40 più 7 di bonus. L’Atletico grazie alle reti di Falcao vince l’Europa League e il colombiano si conferma capocannoniere con 12 reti. In finale risulta ancora una volta decisivo siglando 2 dei 3 gol con cui i Choconeros riescono a battere l’Athletic Bilbao. L’anno successivo sigla 2 triplette nella seconda giornata di campionato contro il Bilbao e nella finale di Supercoppa Europea contro il Chelsea, eguagliando, addirittura, il record di 5 reti nella stessa partita che apparteneva a Vava. A fine stagione arriverà anche a vincere la Coppa di Spagna ai danni del Real Madrid.
L’inizio del declino – Subito dopo la vittoria della Coppa di Spagna, il Monaco annuncia l’acquisto di Falcao dal Real Madrid per una cifra vicina ai 60 milioni di €. L’attaccante firma un contratto quinquennale, e segna all’esordio il primo gol in Ligue 1 e con 9 reti in 17 presenza mantiene una media straordinaria. Il 22 Gennaio 2014, però, in uno scontro di gioco nella gara contro il Monts in Coppa di Francia, Radamel Falcao si rompe il legamento crociato del ginocchio sinistro. La prognosi è grave e lo stop forzato di 6 mesi gli costa anche il Mondiale Brasiliano. Una tegola per il colombiano che deve attendere la fine della stagione per tornare in campo. Ad Agosto gioca 2 partite con il Monaco, siglando 2 reti. Il 1 Settembre, però, il Manchester United decide di puntare su di lui, ottenendo dai meneghini il prestito per 12 milioni di € con un diritto di riscatto fissato a 55. La stagione coi Reds non è esaltante. Falcao trova 2 reti e pochissimo spazio, complice anche un rapporto complicato con Van Gaal, per il quale dichiarerà di essersi pentito della scelta di andare via da Monaco. La realtà, però, è che il giocatore non è più lo stesso. La reattività latita, e parecchi errori sottoporta che qualche anno prima il Colombiano non avrebbe mai commesso gli costano anche l’ilarità degli addetti ai lavori. A fine stagione il Manchester non esercita il diritto di riscatto e Falcao torna al Monaco.
L’anno di Londra ed il nuovo infortunio – Nonostante le difficoltà nel primo anno di Premier, il Chelsea di Abramovich ed Hiddink punta forte sul colombiano, ottenendo un prestito con diritto di riscatto fissato a 50mln dal Monaco. Falcao parte bene, riuscendo a trovare anche una rete nei pochi minuti in cui l’allenatore Olandese gli concede una chances. Il 3 novembre, però, un nuovo infortunio fa ripiombare “El Tigre” nel buio da cui credeva di essere uscito. Dapprima sembrerebbe uno stop di poche settimane, salvo poi costargli l’intera stagione e l’esclusione dalla lista Champions nella seconda fase. In totale Falcao totalizzerà 10 presenza ed una rete con la maglia dei Blues.
Il ritorno al Monaco – Ancora una volta Falcao vede il club che aveva puntato su di lui, non esercitare il riscatto e torna al Monaco. Qui, grazie anche al tecnico Leonardo Jardim, il Colombiano ritrova se stesso. Si dimezza l’ingaggio e si riprende la maglia numero 9. Porta i meneghini in Champions grazie a 2 gol nel turno preliminare contro il Fenerbahce, che gli costano un nuovo infortunio. Stavolta però, “El Tigre” reagisce, tira fuori gli artigli e torna in campo dopo appena un mese. Il 2 Novembre trova la doppietta in Champions League contro il CSKA Mosca, a 6 anni di distanza dall’ultima marcatura. Successivamente ritrova continuità anche in Ligue 1 con due triplette in due gare. Al momento, con una media gol pazzesca, Falcao ha siglato 14 reti in 18 presenze nel campionato Francese e 4 reti in 5 presenze in Champions League oltre a 3 reti nelle Coppe Francesi. Il momento del definitivo ritorno del Tigre sembra essere arrivato anche se questo Falcao è sicuramente un giocatore diverso. Lo strapotere fisico non è quello di un tempo, ma la sua capacità di trovarsi al posto giusto è tornata ad essere determinante. Non avrà lo scatto di 7 anni fa, ma rimane uno degli attaccanti più completi degli anni 2000, capace di alternare gol spettacolari a gol di rapina. El Tigre è tornato, e gli avversari sono avvisati.