Il Racing in 9 vs 11 si aggiudica il Clásico

Momenti così possono valere una stagione: forse è proprio nei campionati in cui il Clásico non ha un particolare valore di classifica che escono le partite più belle. E ad Avellaneda è andata esattamente così, con nulla in palio se non il brivido di vincere la partita più importante dell’anno. Sì, in realtà le squadre sono in lotta per dei piazzamenti nelle coppe, ma è chiaro che la distanza dagli obiettivi prefissati ha reso questo Clásico tra Racing e Independiente un evento a sé.

La mistica in Argentina ci ha sempre abituato bene, eppure continua a sorprenderci nel suo terreno preferito, quello delle sfide più sentite. Perché se c’è un derby che può competere con il Superclásico per prestigio e calore, è sicuramente quello tra l’Academia e il Diablo. E allora nell’ultima sfida del Cilindro è andato in scena uno dei miracoli sportivi più incredibili della stagione, quello di una squadra capace di vincere una partita del genere in 9 contro 11.

Arias era stato espulso a fine primo tempo per aver parato un tiro in porta fuori dall’area di rigore: rosso sacrosanto, in un momento decisivo per la partita, ma non nel senso in cui si pensava. Perché tra i pali poi è entrato García, capace di parare tutto il parabile e anche qualcosa in più. Anche perché appena rientrati dall’intervallo anche Sigali ha preso la via degli spogliatoi per via di un colpo a palla lontana su Fernández.

Due uomini in meno per mezza partita, situazione ideale per aggrapparsi a quella mistica così abusata in un campionato come la Superliga argentina. Il Racing l’ha sfruttata bene, ha resistito nei momenti di difficoltà, poi ha incredibilmente punito con il Chelo Díaz, un piattone a spiazzare il portiere su passaggio arretrato di Cvitanich che cambia la storia della partita, e forse anche della rivalità. L’Independiente si è spento lì: si è arreso a una classifica che ormai non può offrire nemmeno più un posto in Sudamericana, ha perso la testa una volta conscio di aver perso un derby in cui doveva solo trovare il momento giusto per segnare.

E alla fine sono saltati i nervi completamente: due espulsi, stavolta per il Diablo, con i rossi per Domínguez e Romero, giusto in tempo per far finire la partita in 9 vs 9 nei minuti di recupero, e cancellare anche la superiorità numerica, l’unica avuta dal Rojo durante la partita.

Il Racing vince, festeggia, svolta la propria stagione: vero, il titolo non lo potrà vincere ed è ancora indietro nella corsa per un posto in Copa Libertadores. Ma una vittoria così in questa partita vale forse di più di un piazzamento: ci sarà un momento in cui riordinare le idee e pensare a ottenere il massimo da questa Superliga che ancora qualcosa la può offrire, soprattutto grazie ai risultati delle altre, ma almeno per qualche giorno ci sarà spazio solo per celebrare i 9 eroi del Cilindro.