A leggere i giornali sportivi in questi giorni di fine campionato in cui il calciomercato torna lentamente a fare capolino è praticamente impossibile non imbattersi in articoli che vogliono questa o quella squadra interessata a Ben Arfa. Chi lo vede a Madrid, che sia Real o Atletico poco importa. Chi invece lo da per certo a Milano sponda Milan. Chi invece lo vede al centro di un vero e proprio derby di mercato a Roma. E se invece fosse il PSG ad avere la meglio? Ma facciamo un passo indietro. Chi è Hatem Ben Arfa? Hatem Ben Arfa è uno di quei giocatori alla Cassano. Talento puro esploso presto che facilmente si è lasciato trasportare alla deriva dalla continua lotta interiore, quel dilemma amletico, che affligge chi non sa proprio scegliere tra un dribbling ubriacante ed una vita ubriaca. Carattere difficile quello di Ben Arfa, classe ’87 cresciuto nel Clermont, esploso nel Lione e che a Marsiglia prima ed in Inghilterra poi, tra Newcastle e Hull, ha intrapreso quello che sembrava un lungo ed inesorabile declino. Complice anche il terribile infortunio a tibia e perone rimediato in riva al Tyne. Ma non solo. Anche lui come Cassano ha colpi alla Maradona. O per dirla in linguaggio moderno, alla Messi. Ma anche lui, come Cassano, ha colpi di testa…alla Cassno. Insomma, è un tipo abbastanza fumanti questo Ben Arfa. Uno che si rifiuta di scendere in campo, che litiga con i compagni e gli allenatori. Uno che non sa fare gruppo e finisce per perdere la testa. Ma non in quelle giornate in cui è in stato di grazia. In quelle giornate non ce n’è per nessuno. Perché Ben Arfa è un bel mancino, dotato di grande tecnica, velocità e facilità di dribbling. Uno che parte dall’esterno ma che ama anche accentrarsi e fare gol. Uno che se è in giornata fa la differenza insomma. Proprio come Cassano per l’appunto. E uno che come Cassano evidentemente riesce a dare il meglio di se quando la piazza non è blasonata. Ed infatti a Nizza, dove Ben Arfa è sbarcato ad inizio stagione, il giocatore sta vivendo la sua seconda vita calcistica. Non male per un ragazzo di appena 29 anni che si era ritrovato di punto in bianco senza squadra. Invece Puel, tecnico dei rossoneri, ha deciso di puntarci e mettere il giocatore al centro di un progetto. Di un’idea di calcio votata alla tecnica ed alla velocità. Essere l’imprescindibile perno di un impianto di gioco decisamente congeniale per le tue caratteristiche tecniche: cosa può chiedere di più un giocatore che per rendere come nomea vorrebbe ha l’assoluta necessità di sentirsi utile, indispensabile ed indiscutibile? Niente. Ben Arfa ha infatti brillato sin dall’inizio impiegando poco per ritrovare veramente se stesso. 22 agosto 2015, minuto 66′ del match contro il Caen. Ben Arfa parte palla al piede, supera quattro avversari neanche fossero birilli e da posizione angolata lascia partire un bolide, ovviamente di sinistro, che si infila dritto sotto la traversa. E’ la prima magia di una serie impressionante, anche di destro all’occorrenza, che hanno portato il Nizza a contendere l’accesso alla Champions League al Lione ed al Monaco a tre giornate dal termine del campionato. E che hanno riacceso i riflettori su un giocatore che ora tutta la Francia vorrebbe a Euro 2016. E che buona parte dei club europei vorrebbe in rosa per la prossima stagione. Real, Atletico, Milan, PSG, Roma o Lazio: siamo sicuri siano queste piazze giuste per un giocatore che si è appena ritrovato? Bisognerebbe chiedere a Cassano.