Forse non tutti sanno che da una settimana a questa parte sono cominciati i turni preliminari di Champions ed Europa League. Si tratta dei primi incroci tra squadre provenienti dai campionati non di primissimo livello che si sfidano tra di loro per essere date poi in pasto alle squadre dei tornei c.d. Top che si sono vantate di aver conquistato l’Europa al termine della scorsa stagione ma che in realtà, per poter cantare veramente vittoria, devono prima vedersela con un primo, comunque insidioso, turno preliminare. Gli incontri di qualificazione di luglio vedono generalmente impegnate le squadre di Andorra, San Marino, Malta, Lussemburgo e via discorrendo.
E proprio in Lussemburgo ieri si è consumata la tragedia sportiva dei Rangers di Glasgow. Per carità, nulla a che vedere con il fallimento che al termine della stagione 2011/2012 aveva condannato i Gers all’umiliazione di dover ripartire dalla Third Division, la quarta serie del calcio scozzese. Ma si tratta comunque di un passo falso pesante per un club che dopo la rapida scalata per tornare nella Scottish Premier League, agguantata nel 2016, ed il preliminare di Europa League guadagnato grazie al terzo posto raggiunto in campionato lo scorso anno, pensava di potersi definitivamente gettare alle spalle gli anni bui. Invece i Rangers Glasgow sono usciti con le ossa rotte da questo primissimo turno preliminare a causa del 2-0 incassato sul non certo proibitivo campo del Niederkorn, paese di 5.500 anime. Un risultato che, tenuto conto dello striminzito 1-0 portato a casa dai Gers nel match di andata, ha mandato avanti i lussemburghesi e fatto scoppiare la rivolta dei tifosi dei Rangers che nella gara in casa avevano stabilito il record di affluenza per un turno preliminare di Europa League presentandosi ad Ibrox Park in 48.800.
I circa 2.000 tifosi che ieri si sono sorbiti gli oltre 1.200 km che separavano Glasgow dal Lussemburgo non hanno certo preso di buon grado la sconfitta rimediata da Wallace e compagni contro una compagine poco più che amatoriale e che nei 13 precedenti tentativi di qualificarsi ad una competizione europea era riuscita a realizzare una sola marcatura incassandone ben 41. Al termine dell’incontro i supporters dei Rangers Glasgow presenti a Niederkorn hanno atteso il bus dei Gers per mostrare tutto il proprio disappunto nei confronti dei giocatori ma soprattutto nei confronti del mister Pedro Caixinha che dopo il match di andata a chi osservava che la vittoria siglata da Kenny Miller poteva essere un po’ risicata e rischiava di compromettere la qualificazione, rispondeva: “E’ impensabile che possa accadere”.
Ed invece l’impensabile è divenuto realtà. I Rangers Glasgow, che dal 1980 al 2012 si sono sempre qualificati per una competizione europea, devono rimandare l’appuntamento con il calcio internazionale e porsi qualche domanda sulla reale consistenza delle ambizioni di un club che ha forse pensato di aver raggiunto l’uscita di un tunnel del quale invece si intravede forse solo la luce alla fine.