Se fino a qualche settimana fa la Premier League, a causa del dominio incontrastato del Manchester City, sembrava un campionato già chiuso per quanto concerne il capitolo legato al titolo, queste ultime giornate ci permetteranno di godere di un finale di stagione entusiasmante. I Citizens, dopo una prima parte di stagione pazzesca, hanno normalmente rallentato i ritmi. Il Liverpool, nonostante le assenze prolungate di Mohamed Salah e di Sadio Mané per gli impegni in Coppa d’Africa, è riuscito a rosicchiare punti alla squadra di Pep Guardiola e ad avvicinarsi sensibilmente alla prima posizione. Il City tenterà di bissare il titolo vinto meritatamente lo scorso anno, mentre i Reds, dopo essere usciti di scena troppo presto nella scorsa stagione, cercheranno di portare a compimento una clamorosa rimonta e di soffiare il trofeo ai rivali.
Entrambe le squadre (che si affronteranno domenica 10 aprile) sono degne rappresentanti della Premier League e del calcio inglese, proprio perché giocano un tipo di calcio che diverte, che appassiona i propri tifosi e gli appassionati di questo sport. Guardiola, fin dai tempi del Barcellona, ha sempre mantenuto lo stesso stile di gioco, apportando delle piccole modifiche e cambiandolo in base alle caratteristiche dei propri giocatori. Il Manchester City, attraverso un possesso di palla rapido e prolungato, fa del dominio del gioco la sua caratteristica principale. La filosofia del tecnico spagnolo non cambia, la volontà è quella di costruire l’azione dal basso e di mandare in confusione gli avversari tramite una fitta rete di passaggi. In fase di sviluppo i Citizens orientano moltissimo il gioco sulle fasce, tanto che i terzini tendono ad allargare e ad alzare le proprie posizioni in campo.
Per quanto riguarda la rifinitura, invece, sono estremamente importanti gli inserimenti da parte dei centrocampisti, che creano densità nelle vie centrali del campo per lasciare il più possibile la libertà di manovra agli esterni d’attacco. Per le caratteristiche di gioco sopraccitate, è chiaro che la squadra di Guardiola non abbia nel contropiede la sua arma migliore. Con una linea difensiva piuttosto alta e con un pressing volto a conquistare il pallone nella trequarti avversaria, il Manchester City, piuttosto, si espone al rischio di subirlo il contropiede. Il Liverpool, con lo stesso allenatore da anni e con un blocco di giocatori collaudato, gioca a memoria ed in maniera altrettanto spettacolare. Anche in questo caso, la volontà di Jurgen Klopp è quella di vedere una squadra in grado di giocare palla a terra anche nelle zone più calde e pericolose del campo.
I due centrali di difesa dei Reds non hanno paura a giocare il pallone, mentre i terzini, così come quelli del City, tendono ad alzare le loro posizioni sulla linea dei centrocampisti. I Reds presentano varie soluzioni nell’attacco alla porta: dai lanci sulle corsie esterne per la velocità di Salah e Mané, fino ad arrivare alle verticalizzazioni tra le linee verso i giocatori offensivi, che hanno grande libertà di movimento. Lo sfalsamento delle tre punte mette in grandissima difficoltà le difese avversarie, che non hanno alcun punto di riferimento. In fase di rifinitura Salah e Mané tendono a creare densità in mezzo al campo, in modo da liberare le corsie esterne per gli inserimenti laterali. Nel non possesso il pressing della squadra di Klopp è volto alla riconquista immediata del pallone e all’aggressione della porta avversaria. I Reds, inoltre, si chiudono tra i reparti e non lasciano nessuno spazio tra le linee. Infine uno sguardo alle statistiche. Chi ha vinto di più tra i due tecnici? Inutile dire che Pep Guardiola e Jurgen Klopp sono tra i migliori tecnici al mondo. Il bilancio delle loro sfide è in perfetta parità (9 vittorie per uno e 4 pareggi), quindi la sfida di domenica tra Manchester City e Liverpool potrebbe spostare la bilancia a favore di uno o dell’altro. Di sicuro nessun esito può dirsi scontato.