Mentre lo Young Boys domina la Super League con 19 punti di vantaggio sul Basilea, la squadra più titolata di Svizzera, il Grasshopper, vede le streghe. Lo storico club di Zurigo, che vanta nel suo palmares ben 27 titoli nazionali e 19 coppe di Svizzera, dopo 21 turni di campionato è infatti relegato in fondo alla classifica con la miseria di 17 punti a meno due dal penultimo posto (attualmente occupato dal Neuchatel Xamax) che lascerebbe almeno la chance dei playout, ed a meno cinque dall’ottava piazza presidiata dal Lugano che, regolamento alla mano, ad oggi sarebbe salvo.
Partiamo col dire che il declino del Grasshopper non è cosa propriamente recente. Il club di Zurigo infatti non vince il campionato dal 2003 e ha sollevato l’ultimo trofeo, la Coppa di Svizzera, al termine della stagione 2012/2013. Nel frattempo la Super League è stata terra di conquista del Basilea che ha festeggiato il titolo per ben undici volte; dei cugini dello Zurigo, campioni per tre volte tra il 2006 ed il 2009; e dello Young Boys che dopo essere tornato lo scorso anno a festeggiare uno scudetto che mancava da oltre tre decenni sembra ora sempre più intenzionato a stabilire un’egemonia in patria per gli anni a venire.
Nel mentre il Grasshopper ha spesso veleggiato nelle zone meno nobili della classifica con qualche eccezione positiva a cavallo tra il 2012 ed il 2014, e con l’incubo retrocessione accarezzato invece già la scorsa stagione quando la squadra di Thorsten Fink ha chiuso il campionato al nono posto salvandosi per il rotto della cuffia senza passare per il playout che è stato introdotto a partire da questa stagione e dove a sfidarsi saranno la nona classificata in Super League e la seconda di Challenge League, la Serie B svizzera. Chissà che non sia stata una mossa pro Grasshopper.
Certo è che la situazione per il biancoblu di Zurigo non è affatto semplice. La squadra di Fink è reduce da un filotto di sei sconfitte consecutive rimediate contro Zurigo (due volte), Lucerna, Thun, Basilea; e nell’ultimo turno di Super League contro la concorrente diretta per la sopravvivenza: il Neuchatel Xamax. E’ stata questa la batosta che ha fatto sprofondare il Grasshopper in fondo alla classifica ed il morale dei 29 componenti della rosa (valore stimato intorno ai 30 milioni di euro) sotto i tacchetti. Ma chissà che la sconfitta nello scontro diretto non rappresenti lo stimolo giusto per reagire.
Nel prossimo turno, in programma domenica, il Grasshopper è atteso dal difficile impegno sul campo del Thun. I biancorossi di Marc Schneider occupano attualmente la terza posizione in classifica con 35 punti, a sole due lunghezze di distanza dal Basilea. Chi chiuderà al secondo posto la Super League avrà la possibilità di giocarsi l’accesso alla prossima edizione della Champions League. Ecco dunque che, almeno sulla carta, quella di Thun si preannuncia una battaglia senza esclusione di colpi. Sarà questa la prima tappa di un cammino comunque ancora lungo (alla fine della stagione mancano ancora undici giornate) in cui il Grasshopper giocherà anche per la storia. Il club di Zurigo, infatti, ha già conosciuto l’onta della retrocessione in Challenge League nella stagione 1948/1949. Ma si tratta dell’unico passaggio a vuoto nella storia ultracentenaria del club fondato il 1° settembre 1886.