Subisce, s’ingarbuglia quasi da sé nelle confuse trame di un 3-5-2 prima, 3-4-1-2 poi, 3-5-2 di nuovo e infine 4-3-2 dal 77’, quando – dopo aver speso tutti i cinque cambi a disposizione – il dolore muscolare accusato da Luca Pellegrini ha costretto il Genoa a un finale di gara in inferiorità numerica contro l’Hellas Verona e Ballardini a frequenti richiami all’indirizzo di Shomurodov, costretto a calarsi nella parte (evidentemente non sua) di mezzala sinistra di centrocampo. Poco importa. Il grande carattere del Genoa porta al pari e Ballardini rammenta: “Ricordiamoci dov’eravamo quando sono arrivato. Qui c’è una squadra seria e generosa, giocatori che lavorano con intensità e che sanno benissimo che per la salvezza serve lavorare molto”. Con una chiosa: “Pensiamo all’Inter, una partita per volta. Poi sappiamo che ci sarà il derby, a cui tutti teniamo molto…”.
Se non altro, il Genoa conferma il suo stato di forma contro l’Hellas Verona (un solo k.o. negli ultimi dieci incontri con gli scaligeri: 5 vittorie e 4 pari) battuto con un perentorio 3-0 il 2 agosto scorso, con doppietta di Antonio Sanabria e rete di Cristian Romero a certificare la matematica salvezza del Genoa di Davide Nicola, in una corsa alla permanenza in Serie A che s’era complicata al cospetto del Lecce di un altro ex tecnico rossoblù, Fabio Liverani. Se in quell’occasione il netto successo sull’Hellas aveva confermato il proverbiale cuore gettato oltre l’ostacolo, il Genoa visto sabato è parso probabilmente ben più confusionario di altre occasioni.
Partita ricca di sussulti: vantaggio ospite con Ilic al 17’ (che diventa il più giovane calciatore della Serie A ad aver segnato almeno due reti in questo campionato), grande occasione capitata al 39’ a Zajc su punizione e di nuovo lo stesso trequartista sloveno al termine del primo tempo. Così nella ripresa Ballardini s’è affidato a Shomurodov, abile a sfruttare un disimpegno errato dall’altro subentrato Cetin al 48’, ha subito il nuovo vantaggio gialloblù firmato Faraoni e solo all’84’ – dopo aver rivoluzionato il reparto offensivo, con gli ingressi di Scamacca e Pandev – è pervenuto al pareggio. Nella maniera più insperata: al 94’, con una conclusione di potenza di Milan Badelj dalla distanza, sugli sviluppi di un corner e – soprattutto – quando Juric aveva appena sostituito l’ex nizzardo Tamèze, probabilmente destinato lui in marcatura su Badelj, con Stefano Sturaro.
Contro una fetta consistente del suo passato (Gunter e Lazovic titolari, Sturaro, Veloso e Bessa subentrati, Salcedo e Favilli in panchina), il Genoa ha giocato una gara caparbia. Meno brillante di altre partite, forse sì, considerando che dalla stagione 2014/15 solo il Cagliari è la squadra contro la quale il Genoa ha ottenuto più punti (20) rispetto al Verona. E se contro l’Hellas il Grifone aveva vinto le ultime sei partite di fila giocate al Ferraris, per una striscia che s’interrompe c’è una che prosegue: settimo risultato utile rossoblù – frutto di quattro vittorie e tre pari –, dato che mancava dal dicembre 2014, ovvero l’anno in cui Gian Piero Gasperini, anche grazie a nove risultati utili di fila, proiettò il Grifone sul campo alla qualificazione all’Europa League.
Una postilla sui singoli: presenza numero 300 in A per Ivan Radovanovic, omaggiato nel pre-gara, indigesto il Ferraris per Kevin Lasagna, che sul campo di Marassi esordì in Serie A (era il 24 agosto 2015, un Sampdoria-Carpi 5-2) e, più importantemente, che nel Genoa ha la sua vittima preferita (3 reti). Sabato s’è fermato al palo, quello colpito al 52’. Qui entrano in gioco le statistiche: il tredicesimo palo colpito rende il Verona la seconda squadra più sfortunata di questa stagione, così come il quattordicesimo palo a favore migliora il rendimento fortunoso del Genoa, rispetto al quale solo la Sampdoria è stata salvata in più occasioni (15). E senza gli infortunati Biraschi, Zapata e Cassata, a guidare la reazione genoana ci ha pensato l’uzbeko, Eldor Shomurodov: come riporta Sky, il 25enne ex Rostov, al terzo gol in Serie A, diventa il più rapido calciatore del Genoa a subentrare e trovare la rete (2’ 58”) da quando, nel marzo 2019, Stefano Sturaro segnò contro la Juventus (1’ 32”).
Se non altro, certifica lo straordinario percorso intrapreso con Davide Ballardini, alla quarta esperienza al Genoa dopo 2010-11, 2013 e 2017-18, quando fu esonerato a favore di Cesare Prandelli. Iniziata, quest’ultima, lunedì 21 dicembre scorso, all’indomani della sconfitta per 2-0 subita dal Grifone in trasferta a Benevento. Da allora, cambio di marcia. Netto: 7 punti in 13 gare per Rolando Maran, 19 in 10 per Ballardini, che ha impiegato sole quattro giornate (quelle a ridosso del nuovo anno, dal 23 dicembre al 9 gennaio) per eguagliare il rendimento del suo predecessore. Blindando la difesa con un 3-5-2 già visto nel 2017-18: allora prese il posto proprio di Ivan Juric e impresse un notevole cambio di marcia proprio migliorando le prestazioni della retroguardia. E anche quest’oggi, specie in virtù dei primi 17 punti ottenuti nelle prime 7 gare, tra cui le tre fondamentali vittorie di fila contro Cagliari, Crotone e Napoli, il Genoa s’è allontanato dalla zona retrocessione. Da penultimo, a secondo nella parte destra della classifica. Recuperate otto posizioni in classifica nei confronti della Sampdoria, che ora naviga a vista, con sole quattro lunghezze di margine. E il derby del 3 marzo, plausibilmente, potrebbe sancire un sorpasso che prima del Natale sarebbe parso quasi insperato.
Ecco di seguito il tabellino:
Genoa (3-5-2): Perin; Masiello, Radovanovic, Criscito; Zappacosta, Strootman (dal 67’ Pandev), Badelj, Zajc (dal 46’ Shomurodov), Czyborra (dal 46’ L. Pellegrini); Pjaca (dal 55’ Rovella), Destro (dal 67’ Scamacca). All: Ballardini. A disp: Marchetti, Goldaniga, Onguene, Ghiglione, Behrami, Melegoni, Portanova
Verona (3-4-2-1): Silvestsri; Magnani, Gunter, Lovato (dal 46’ Cetin); Faraoni (dal 67’ Vieira R.), Tamèze (dal 90+4’ Sturaro), Ilic (dall’82’ Veloso), Lazovic; Barak, Zaccagni (dall’82’ Bessa); Lasagna. All: Juric. A disp: Berardi, Pandur, Amione, Benassi, Udogie, Salcedo, Favilli.
Reti: 17’ Ilic, 48’ Shomurodov, 61’ Faraoni, 90+4’ Badelj. Ammoniti: Strootman (G), Cetin (V). Arbitro: Marchetti.