I fuoriclasse si sa sono quelli che fanno la differenza nelle partite che contano. Tutto si può dire di Antonio Cassano eccetto che non sia un concentrato di classe pura. Se poi il barese decide anche di presentarsi in forma smagliante dopo la sosta natalizia, ecco allora che per la Samp vincere il derby diventa, nonostante la rimonta del Genoa guidata da un fantastico Pavoletti, cosa tutto sommato facile. Fantantonio non segna ma illumina la notte di Marassi più dei fumogeni accesi dai tifosi del grifone al momento dell’ingresso in campo delle squadre e che comportano anche la sospensione temporanea del match dopo pochi secondi dall’inizio. La Samp ottiene tre punti d’oro che rilanciano le ambizioni della squadra di Montella che centra così la seconda vittoria consecutiva dopo quella con il Palermo e conferma i segnali di risveglio che già dal match dell’Olimpico con la Lazio era parso di intravedere. Risveglio che si attende tosto invece per il Genoa di Gasperini che rimedia contro i blucerchiati la quinta sconfitta consecutiva mettendosi sempre più nei guai. Da salvare per i rossoblu il moto d’orgoglio finale che riapre i giochi quando ormai la partita sembrava congelata sebbene non in termini di punti non frutti nulla.
E dire che la prima occasione della partita era stata proprio di marca genoana con Pavoletti che si fa trovare pronto di testa sugli sviluppi di una palla inattiva con la sfera che finisce di poco a lato. Uno squillo di tromba che col senno di poi sembra piuttosto casuale. Di li in avanti è infatti la Samp a fare la partita trascinata da un Cassano ispirato che mette lo zampino (anche qualcosa di più) nel primo e nel secondo gol dei blucerchiati. In occasione del vantaggio siglato da Soriano l’ex Real è illuminante nel lancio di prima che mette l’oggetto dei desideri del Napoli nella miglior condizione possibile per battere Perin complice anche il buco di Burdisso che lascia campo libero al centrocampista sampdoriano. In occasione del gol di Eder, quello che porta l’incontro sul momentaneo 0-2, l’apporto è forse meno evidente ma c’è essendo sempre dai suoi piedi che nasce la triangolazione, in realtà aiutata da qualche rimpallo, che porta al gol dell’Italo-brasiliano. Lo show di fantantonio, ancora una volta preferito a Muriel e messo da Montella nelle migliori condizioni possibili per esprimere le proprie potenzialità con Eder largo sulla sinistra proprio per consentire al barese di spaziare al centro, si perfeziona in avvio di ripresa quando serve a Soriano dopo un’ottima percussione di Regini l’assist per il gol dello 0-3. Il match sembra chiudersi qui complice anche un Genoa in bambola che tiene palla più della Samp ma che fatica tremendamente a rendersi pericoloso. Ma Montella, proprio sul più bello, commette forse l’unico errore di serata togliendo in due riprese prima Eder e poi Cassano dando l’impressione di considerare già vinta la partita. Succede invece che il Genoa rispolvera l’orgoglio sotterrato per oltre 45’ (disastrosi Dzemaili e Ntcham sostituiti entrambi) e preso per mano da Pavoletti cerca la reazione. Il centravanti riapre prima i giochi con un colpo di testa molto bello e poi sigla la doppietta personale concedendosi anche un sombrero su Viviano. La Samp accusa il colpo ma il terzo gol del grifone, quello che sancirebbe una rimonta a dir poco clamorosa, non arriva. Serve in effetti la bravura dello stesso Viviano nell’evitare un autogol di Regini ma è anche vero che i blucerchiati sfiorano il 2-4 con un gran tiro di Barreto che trova però la traversa. Vince dunque la Sampdoria.