Per Minervino Murge, piccolo centro dell’entroterra pugliese che conta poco più di ottomila abitanti, il 29 settembre è un giorno di festa. Si celebra San Michele Arcangelo, il patrono della città, anche se quest’anno la popolazione del luogo ha esultato e festeggiato anche un semplicissimo ragazzo, nato a Canosa di Puglia ma cresciuto proprio a Minervino Murge. Un ragazzo che fa il calciatore di professione, che si chiama Gaetano Castrovilli e che ha siglato il suo primo gol in Serie A, proprio lo scorso nel giorno dei festeggiamenti più importanti del suo paese.
Castrovilli e il gol del tifoso
A San Siro quella sera il Milan ospitava la Fiorentina, con cui l’ex giocatore della Cremonese ha esordito il 24 agosto scorso e di cui ormai è un titolare in pianta stabile. Dopo la rete del vantaggio siglata da Pulgar, nella ripresa Chiesa serve un perfetto assist in area a Ribery, che manca l’appuntamento col secondo gol in Italia per un intervento in tuffo di Donnarumma, che allontana il pallone per come può. Sulla deviazione ci arriva proprio Castrovilli, freddissimo nell’impattare il raddoppio e mettere a referto il suo primo gol nella massima serie. Un’azione indimenticabile, che forse lo stesso Gaetano immaginava così da bambino, con le figurine di Kakà e Ronaldinho tra le mani, i suoi prediletti nel Milan: “”Io ero tifoso rossonero da piccolo, quasi mi dispiace (ride, ndr). Mi sono emozionato in quel momento. Io sono prima di tutto Gaetano Castrovilli, comunque mi ispiravo e ispiro tanto a Ronaldinho e Kakà“.
La Fiorentina ha superato le paure iniziali, cominciando a giocare davvero per come ci si aspettava ad inizio stagione, visti i colpi di mercato e viste le aspettative di Commisso. Una crisi d’identità superata per la formazione di Vincenzo Montella, che si è anche preso anche una piccola rivincita sulla sua ex squadra. Una transizione che ha avuto modo di concretizzarsi anche per meriti e soprattutto rendimento del giovane Castrovilli, etichettato come scommessa della stagione e divenuto fondamentale in poche partite. Un’ascesa rapida per alcuni, dietro cui però si nasconde un percorso lungo, difficile e non sempre bello da affrontare.
Un gioiellino per la Fiorentina
E il premio è già arrivato da parte della società toscana, che ha deciso di proporre al suo giovane talento un rinnovo per altri cinque anni, con adeguamento chiaramente. Il classe ’97 l’ha dedicato ai suoi genitori, che gli sono sempre stati vicini e, prima di mettere la firma su quel contratto, avrà certamente ripensato a tutto ciò che aveva vissuto prima di accomodarsi su quella sedia e iniziare una conferenza stampa da protagonista. Avrà ripensato al 2008, quando il Bari lo notò nell’ASD Minervino e lo volle nel suo settore giovanile. Si sarà ricordato di tutti i sacrifici per andare agli allenamenti, di quelle due ore di macchina quasi giornaliere che lo portavano dalla sua piccola Minervino al capoluogo pugliese. Avrà ripensato anche al 22 maggio 2015, quando a La Spezia al 78’ prese il posto di Calderoni esordendo in Serie B.
Si sarà soffermato anche sulla musica classica, che praticò a lungo, con l’ambizione di diventare un ballerino professionista. Poi un lutto impossibile da accettare, un cambio di rotta improvviso, con il ritorno al calcio, fortunatamente per gli appassionati. Le movenze da ballerino non sono cambiate. Castrovilli ha delle doti tecniche eccellenti, ha una libertà di movimento che in pochi possono vantare. Ha dimostrato di saper gestire i ritmi e far parte di un gruppo rinato, rinnovato, pronto ad esprimere un ottimo calcio con ottimi giocatori. Firenze si è accorta di lui, ma al momento ha concentrato quasi totalmente la sua attenzione su Frank Ribery, la stella del momento che sta vivendo una seconda vita in Toscana.
Castrovilli e Ribéry
L’esterno francese ha conquistato il popolo viola, entrando anche nella storia della Serie A. è infatti il primo in assoluto ad aver ricevuto il premio di miglior giocatore del mese, mica male a 36 anni. Un innesto che sta influenzando l’intero ambiente, in cui Castrovilli si è trovato alla perfezione: “Penso a migliorarmi ogni giorno e a limare quei piccoli particolari per fare sempre meglio. Mi sono sentito importante quando sono uscito contro la Juventus, con lo stadio che mi applaudiva”.
Periodo di gioie anche per Chiesa, ritrovatosi dopo le troppe voci su una sua possibile partenza, direzione Torino, sponda bianconera. I tempi, date le qualità del ragazzo, sembravano pronti ma probabilmente il minutaggio sarebbe stato diverso. Commisso l’ha convinto, proponendogli un progetto ambizioso e alla sua portata. Federico, superata la crisi estiva, adesso vuole lanciare la Fiorentina, magari servendosi proprio dell’aiuto di Castrovilli, con cui condivide età e ambizioni. In modo particolare, Gaetano si ispira ad una bandiera viola, ancora oggi al servizio della sua Fiorentina: “Ripercorrere la carriera di Antognoni sarebbe fantastico, ringrazio il mister che mi ha elogiato in questo modo. Essere un simbolo viola mi farebbe piacere: sono qui per migliorarmi e far parte di questo progetto“. Castrovilli appare determinato, ma non ha di certo dimenticato gli ultimi due anni a Cremona in Serie B, il suo utile apprendistato per passare da ragazzino a uomo: “Non ce l’avrei mai fatta senza l’esperienza con la Cremonese. Voglio ringraziare i miei ex compagni di squadra, è lì che ho fatto un salto di qualità”.