Il giorno in cui è stato presentato ad Ibrox Park Steven Gerrard si è rifiutato di posare nella Blue Room, la stanza dei trofei dei Rangers Glasgow, per la canonica foto ufficiale di benvenuto. Nessun atto di ribellione, sia chiaro. Semplicemente l’ex stella del Liverpool ha voluto mettere in chiaro sin da subito le sue intenzioni: sono qui per risollevare le sorti di questo glorioso club e poserò nella stanza dei trofei di Ibrox solo quando vi entrerò con un trofeo da mettere in bacheca. E chissà che questo non sia l’anno buono.
Quando mancano tredici giornate al termine del campionato e ad un soffio dal fischio di inizio dell’Old Firm in programma oggi a Ibrox, i Rangers Glasgow di Gerrard tallonano la capolista Celtic che guida la classifica con cinque punti di vantaggio ma un match in più rispetto agli acerrimi rivali. Insomma, una vittoria nel derby, il penultimo della stagione prima di quello in programma il 15 marzo alla terzultima di campionato, potrebbe prepotentemente alimentare i sogni di gloria dei Rangers.
Che sin qui si sono resi protagonisti di un cammino straordinario, in campionato ed in coppa, grazie anche alla sapiente guida dell’ex capitano dei Reds.
I numeri lusinghieri di Steven Gerrard
I numeri di Steven Gerrard (fresco di rinnovo fino al 2024) sulla panchina dei Rangers Glasgow sono decisamente lusinghieri, specialmente se confrontati con quelli dei suoi predecessori.
Come analizzato da France Football, dalla stagione 2010-2011 a quella dell’arrivo di Gerrad sulla panchina dei Rangers, il club di Ibrox ha collezionato mediamente 10 sconfitte a stagione. Dall’inizio dell’estate invece i Gers hanno subito appena tre battute d’arresto mentre sono complessivamente 13 gli stop con Gerrad in panchina ossia da metà del 2018.
Per rendere meglio la portata della gestione Gerrard basti pensare che ad oggi in stagione i Rangers Glasgow viaggiano su una media di 2,36 punti a partita che diventano 2,61 se ci si limita al solo campionato scozzese dove i Light Blues hanno sin qui pareggiato due gare, quelle contro Hearts e Aberdeen, e perso un solo match, il primo Old Firm stagionale (0-2 per il Celtic) del primo settembre scorso.
Il camaleontico 4-3-3 di Steven Gerrad ha sin qui prodotto 51 reti all’attivo ed un passivo di appena 10 gol (con 10 clean sheet) che fanno dei Rangers Glasgow il secondo migliore attacco del campionato dopo quello del Celtic (54 a 51 per i biancoverdi che hanno però giocato un match in più) e la miglior difesa della Scottish Premiership.
Ed è proprio la statistica sui gol incassati che forse riesce a rendere meglio di qualsiasi altro dato l’evoluzione del modello di gioco di Steven Gerrard: lo scorso anno, infatti, le reti incassate dai Gers a questo punto della stagione erano 16.
Perché può essere l’anno giusto per i Rangers
Nonostante nel corso della sua carriera da calciatore Steven Gerrard sia stato spesso considerato il tipico allenatore in campo, in realtà l’ex numero 8 del Liverpool ha avuto bisogno di qualche mese per poter metabolizzare il passaggio dal campo alla panchina.
Lo scorso anno, ad esempio, i Rangers Glasgow avevano incontrato notevoli difficoltà nei match con le cosiddette piccole; trend che quest’anno sembra essersi definitivamente invertito. Ne è un esempio la vittoria di misura nel Boxing Day sul Kilmanorck. Un match spigoloso e decisamente poco spettacolare deciso dal destro di Alfredo Morelos al 65’ dell’incontro che ha consentito ai Gers di proseguire la loro caccia al Celtic.
C’è da dire che il Kilmanorck, risultati alla mano, sembra essere tre le squadre più ostiche da affrontare per i Rangers di Gerrard se è vero che su quattro vittorie di misura sin qui in campionato ben due sono arrivate contro la squadra allenata da Alex Dyer.
Ciò detto, c’è un altro dato da considerare: quello di Alfredo Morelos è il dodicesimo gol in 36 incontri realizzato da un giocatore subentrato dalla panchina. Indice, anche questo dato, del percorso di maturazione nel corso di questi mesi di Steven Gerrard che, la passata stagione, veniva invece spesso messo sotto accusa per la sua apparentemente non illuminata capacità di saper leggere le partite in corsa.
Sarà tutto questo sufficiente a detronizzare il Celtic? Difficile dirlo con certezza a questo punto della stagione. Certo però c’è da scommettere che questo pomeriggio a Ibrox ci sarà da divertirsi.