Euro 2024: lo scontro finale

Euro 2024

Ci siamo. Domani la UEFA annuncerà la Nazione che ospiterà Euro 2024. Sarà la resa dei conti per Germania e Turchia, i due Paesi in lizza per organizzare la manifestazione calcistica continentale. Una resa dei conti che, a volerla dire tutta, inevitabilmente trascende il semplice atto calcistico date le frizioni che caratterizzano i rapporti tra i due governi.

Nei giorni scorsi la UEFA ha pubblicato un dossier riassuntivo di 42 pagine che forniva una valutazione sulle due candidature scorrendo vari aspetti: da quello politico a quello sociale, passando per quelli economici e di adeguatezza delle infrastrutture.

Un report che elogia il dossier presentato dalla Germania, che ha già ospitato la competizione nel 1988, e che definisce comunque adeguato con gli obiettivi a medio-lungo termine della UEFA anche il dossier presentato dalla Turchia che, dopo tre tentativi di ospitare un Europeo andati a vuoto, spera che la quarta volta sia quella buona.

La Germania ha dalla sua anche l’esperienza abbastanza recente della Coppa del Mondo 2006. Un’organizzazione ritenuta perfetta dalla FIFA; una base solida che ha rappresentato il punto di partenza per un ulteriore sviluppo che ha portato il numero uno della federazione tedesca, Reinhard Grindel, a definire quello di Berlino un progetto solido e credibile dal momento che “la Germania possiede stadi, infrastrutture e quanto serve a garantire un investimento economicamente sostenibile per l’organizzazione della manifestazione”.

In realtà però c’è un fattore che potrebbe mettere a rischio la candidatura tedesca. Si tratta dello scandalo corruzione emerso negli ultimi anni ed avente ad oggetto proprio l’organizzazione della Coppa del Mondo del 2006. Sembra infatti non essere più un mistero il fatto che la Germania strappò l’organizzazione di mano al Sud Africa a suon di mazzette. Un precedente che crea qualche difficoltà alla UEFA. Anche perché è un fatto scomodo cavalcato anche dalle principali tifoserie tedesche, quella dello Stoccarda su tutte, che nelle ultime settimane hanno più volte espresso il loro dissenso con striscioni ed iniziative varie verso l’organizzazione di Euro 2024 in Germania.

La Turchia però sembra avere problemi maggiori. Ed il riferimento non è alle infrastrutture che anzi sono state ammodernate a tal punto che molti stadi italiani hanno molto da invidiare a quelli della mezzaluna. Il problema ostativo potrebbe essere rappresentato dallo scenario politico che non rende la UEFA confidente sul tema della sicurezza.

Non c’è dubbio che sotto la lente di ingrandimento siano finite le politiche di Erdogan che, senza scendere troppo nei dettagli, rendono comunque l’UEFA almeno scettica sulla capacità del governo di Ankara di organizzare la competizione senza mettere sotto pressione gli investimenti pubblici. Questo sebbene lo stesso organismo riconosca alla Turchia gli enormi passi avanti fatti rispetto alle precedenti candidature.

Per la Turchia, che spera fortemente nell’aggiudicazione dell’organizzazione di Euro 2024 e dove si registra una forte sollevazione popolare a favore della manifestazione, sarebbe una sorta di rivalsa rispetto alla sconfitta subita in sede di assegnazione delle Olimpiadi del 2020 (che saranno organizzate da Tokyo). Una macchia, specialmente per l’immagine di Erdogan, che il Paese (ed il Presidente in particolare) spera assolutamente lavare via il prima possibile.

Per sapere chi la spunterà tra Germania e Turchia sarà sufficiente attendere ancora qualche ora. Domani, 27 settembre, verrà scritta la storia.