Anche Euro 2016 come tutte le grandi competizioni non sarà esclusivamente un palcoscenico per attori affermati. Sarà anche una vetrina per giovani di talento che in un mese (i più fortunati) si giocheranno buona parte del loro futuro. Diamo allora un’occhiata ai giovani talenti che troveremo nella kermesse contintale. Il mercato è alle porte e il torneo transalpino è una buona occasione per mettersi in mostra. Andiamo a scoprire insieme alcuni dei talenti più giovani (e forse meno noti) che troveremo in Francia.
ONDREJ DUDA – Inserita in un girone abbastanza complicato, comprendente Inghilterra, Russia e Galles, la Slovacchia non avrà vita facile nel torneo francese. Il Ct Jan Kozak dovrà essere in grado di mischiare le carte e di mandare in campo la miglior formazione possibile, composta da un mix fra giocatori più esperti e giovani in rampa di lancio. Fra quest’ultimi, il più interessante è probabilmente Ondrej Duda: classe 1994, cresce nelle giovanili del Kosice prima di esser prelevato a febbraio 2014 dai polacchi del Legia Varsavia per 300.000 euro. Da allora un continuo crescere attraverso vittorie in trofei locali, numeri d’alta scuola e diverse convocazioni in nazionale (esordio nel novembre 2014). Con oltre 100 presenze all’attivo fra campionati e coppe varie, è già stato cercato da diversi club europei come Inter o Arsenal. Classico trequartista dietro alle punte, è dotato di un ottimo dribbling e di una buona tecnica di base che gli permette sia di inventare assist per i compagni che finalizzare le azioni. Negli ultimi tempi è stato provato anche come seconda punta, dando risultati più che positivi. Tre partite in Francia per capire il livello di maturazione, sognando magari di poter giocare la prossima Champions League.
BREEL-DONALD EMBOLO – Di qualità certamente ce n’è in abbondanza per poter andare avanti, ma fra le fila rossocrociate il più atteso è certamente l’attaccante del Basilea classe 1997 Breel Embolo. Nativo del Camerun, è venuto in europa a 6 anni con la madre, ricevendo la cittadinanza svizzera a 17. Entrato nelle giovanili del Basilea nel 2010, dopo aver militato in quelle del Nordstern e Old Boys, debutta in prima squadra nel marzo 2014 diventando in breve tempo un faro per i pluricampioni di Svizzera. Una rete segnata nella Champions League 2014-2015 al Ludogorets lo rende il sesto più giovane di sempre ad aver segnato nella massima competizione europea, con un simpatico siparietto nel dopopartita (niente interviste visto che il giorno dopo aveva scuola,ndr). Con 40 presenze stagioni, contornare da 13 gol e 9 assist, si presenta ad Euro 2016 con la possibilità di poter fare il salto definitivo: fisicità, tecnica e atletismo le sue doti migliori. Nato come centrocampista, è diventato in breve tempo un riferimento per il reparto offensivo destreggiandosi nel ruolo di esterno o di prima punta, complice anche un notevolissimo senso del gol. Chi lo prende (in passato si era parlato della Juventus) probabilmente fa un affare, considerando che una probabile maglia da titolare all’Europeo potrebbe far lievitare il prezzo in maniera esponenziale.
VIKTOR KOVALENKO – Qualificata dopo gli spareggi contro la Slovenia, la Nazionale Ucraina si presenta in Francia con la voglia di stupire e di certificare un movimento che negli ultimi anni è cresciuto esponenzialmente, andando a superare addirittura quello dei suoi “Cugini” Russi. L’ultimo prodotto di questa fucina di talenti è certamente Viktor Kovalenko: centrocampista classe 1996, è nato a Cherson e cresciuto nelle giovanili dello Shakhtar Donetsk facendo il debutto in prima squadre nel febbraio 2015. Dopo esser arrivato in finale di Youth League, a fine maggio è stato protagonista durante il mondiale under 20 in Nuova Zelanda risultando capocannoniere del torneo con 5 reti. Nella stagione appena passata la definitiva consacrazione sotto la guida di Mirzea Lucescu: 46 presenze, 4 reti e 6 assist che hanno convinto il ct Fomenko a farlo entrare nei 23 della spedizione francese, con buone possibilità di partire titolare. Usato prevalentemente come trequartista nel 4-2-3-1, dispone di un’ottima visione di gioco e anche di una certa precisione che gli permette di essere letale sui calci piazzati. Ben strutturato fisicamente, è dotato anche di un’intelligenza tattica difficilmente raffrontabile in un calciatore appena 20enne. Il suo status da extracomunitario non facilita il mercato ma siamo certi che dopo l’europeo le offerte non mancheranno.
VIKTOR LINDELÖF – Parli di Svezia e pensi subito a Zlatan Ibrahimovic. Tralasciando l’ormai ex attaccante del PSG, ci sono molti altri elementi interessanti nella nazionale scandinava e nostra avversaria nel girone E. Nel reparto difensivo non va perso di vista il centrale Victor Lindelöf, di cui forse già avete sentito parlare. Nato a Västerås, cresce nelle giovanili di 3 club locali e debutta nella seconda e terza serie Svedese all’età di 16 anni. Nel dicembre 2011 arriva la chiamata del Benfica, che porta il giovane a vestire immediatamente la maglia della squadra B, militante nella seconda serie portoghese, per 3 anni collezionando 97 presenze complessive e l’esordio nella prima squadra nella Liga Portoghese 2013-2014. La svolta arriva grazie all’Europeo Under 21 del 2015: chiamato in extremis per sostituire l’infortunato Emil Krafht, sarà titolare sulla corsia di destra e risulterà decisivo per la conquista del trofeo, realizzando l’ultimo rigore nella finale contro il Portogallo. Le eccellenti prestazioni lo faranno includere nella squadra ideale del torneo e ne lieviteranno il cartellino. Ma Jardel, nuovo ct degli Encardanos, ha sbarrato ogni porta confermandolo al centro del progetto. E dopo un inizio di stagione difficile, da gennaio è diventato un elemento imprescindibile per lo scacchiere delle Aquile, grazie alla sua particolare abilità nel recuperare e costruire l’azione palla al piede che deriva dal suo passato da mediano. Alto 1,87, diventa una colonna insormontabile anche nel gioco aereo. Una spina nel fianco per lo “scricchiolante” attacco azzurro, che se lo ritroverà contro il 17 giugno a Tolosa.
ARKADIUSZ MILIK – Nelle ultime settimane ne avrete sicuramente sentito parlare, ma noi crediamo che dall’Europeo possa dipendere il suo futuro: parliamo di Arkadiusz Milik, attaccante della Polonia. Anche lui classe 1994, è nativo di Tychy e cresciuto nelle giovanili del Rozwój Katowice. Nel 2011 con il Gornik Zabrze debutta nella massima divisione polacca, trovando anche i primi gol (12 in due stagioni) e le prime presenze in nazionale. Dopo due stagioni si trasferisce in Germania, arrivando al Bayer Leverkusen nel gennaio 2013. Il debutto nel calcio che conta sembra esser difficile e a fine stagione viene ceduto in prestito all’Augsburg, dove le cose non andranno meglio (2 gol in 20 partite). Nel maggio 2014 arriva la svolta, con il passato all’Ajax in prestito per la stagione seguente: una vera e propria simbiosi quella con i Lancieri, con cui chiude la prima stagione con 23 gol complessivi fra campionati e coppe. A fine anno arriverà il riscatto del cartellino che lo porterà a passare un’altra stagione nella terra dei tulipani, in cui arriverà a 24 gol affinando sempre più le sue doti da prima punta. Alto 1.86, può destreggiare su tutto il fronte d’attacco non disdegnando il passaggio decisivo per il compagno (12 assist in questa stagione). Con un compagno d’attacco come Robert Lewandowski, la sensazione è che il futuro sia più che roseo. Cercato da almeno 5/6 squadre al momento (tra cui la Roma), ma non escludiamo che già nelle prossime settimane possano aumentare, visto che ha fatto intendere di voler pensare al futuro soltanto al termine del torneo.
MARKO PJACA – Fucina di talenti negli ultimi 20 anni, la Croazia si presenta in Francia con la voglia di stupire. Uno degli ultimi di questa lunga lista di giovani è certamente l’attaccante Marko Pjaca. Classe 1995, predilige la corsia sinistra ma si sa destreggiare anche a destra o come seconda punta. Nonostante la stazza imponente (1,86 cm per 81 kg) risulta micidiale nel dribbling, specialmente nell’uno contro uno: la sua mossa preferita è partire largo per poi accentrarsi e tirare in porta (è destra ma ci sa fare anche col sinistro). Nativo di Zagabria, cresce calcisticamente nelle giovanili della Dinamo e della Lokomitiv, società satellite. con cui esordisce nella massima divisione croata nel 2011. Il ritorno alla Dinamo è datato 2014: sarà il primo campionato chiuso in doppia cifra (11 reti in 32 partite, a cui se ne aggiungono altre 3 in 8 partite fra ‘preliminari di Champions ed Europa League). Nella stagione appena conclusa 42 presenze complessive, 12 reti e 6 assist. Con un contratto fino al 2019, si giocherà il posto nello scacchiere (nel vero senso della parola) croato come accaduto nelle ultime amichevoli sulla corsia destra. Cercato in passato dall’Inter, ma successivamente non se n’è fatto più niente, visto il recente passato dei nerazzurri col suo compagno di nazionale Mateo Kovacic. Non è detto che non ci ripensino, anche se la concorrenza potrebbe essere agguerrita.
MARCUS RASHFORD – Ne hanno parlato in tutte le salse e noi non possiamo tirarci indietro: l’Inghilterra di Roy Hodgson ha certamente degli uomini importanti in attacco, ma il nome di Marcus Rashford è il primo che emerge quando si legge la lista. Già la data di nascita (31-10-1997) dovrebbe farvi capire. Non avrà battuto il record di Theo Walcott (più giovane esordiente dei “Three Lions” a 17 anni), ma certamente è stato uno dei giocatori più importanti del girone di ritorno della Premier League salvando la faccia al Manchester United con 5 gol, tutte coincise con 4 vittorie e 2 assist in 11 partite. Includendo le coppe, si arriva ad un conteggio totale di 22 presenze e 11 gol: niente male per uno che fino all’inizio della sfida di ritorno contro il Midtjylland non era veramente nessuno. Una doppietta all’esordio, assolutamente casuale visto che è stato schierato all’ultimo per sostituire Martial infortunatosi nel riscaldamento, che ha consentito ai Red Devils di passare il turno. A fine stagione Hodgson l’ha voluto premiare, facendolo debuttare direttamente in nazionale maggiore, con gol all’Australia dopo 135 secondi, e includere nella lista dei 23 convocati. Secondo alcuni farà la comparsa, ma siamo certi che le sue qualità fisiche nonché il grande spirito di sacrificio e intelligenza tattica (può giocare in tutti i ruoli della zona offensiva) torneranno veramente utili alla causa inglese.
RENATO SANCHES – Se n’è parlato più che altro per i 35 milioni spesi dal Bayer Monaco per prelevarlo, ma il futuro del centrocampo portoghese è legato inevitabilmente a quello di Renato Sanches. Anch’egli classe 1997, nasce a Lisbona e cresce nelle giovanili del Benfica. Il debutto in prima squadra arriva nella stagione appena trascorsa, che verrà conclusa con 35 presenze e 2 reti debuttando anche in Champions League. Nella doppia sfida dei quarti di finale di Champions League il Bayern Monaco se ne innamora: gestione palla, geometrie, forza fisica e tiro da fuori le sue qualità migliori, con la possibilità di fare tutti i ruoli del centrocampo dal trequartista al mediano. Anche il ct dei lusitani Fernando Santos se n’è accorto e lo scorso marzo lo convoca direttamente in nazionale maggiore, senza farlo passare per l’under 21: neanche Cristiano Ronaldo era riuscito a passare direttamente dall’Under 19 alla nazionale maggiore. Forse in Francia lo vedremo poco, ma senza voler essere troppo blasfemi possiamo dire che il Bayern Monaco si è assicurato un top player di livello mondiale. Tra l’altro c’è una clausola all’interno del contratto: se in futuro finirà nel podio del Pallone d’Oro o FIFA/FIFPro World XI verranno versati altri 20 milioni nella casse del Benfica.
LEROY SANE – Compiere un bis come la Francia 98/00 non sarà un’impresa facile, ma la Germania vuole provarci. Con un lungo processo di rinnovamento della rosa, ai nastri di partenza i teutonici trovano ancora un gruppo blasonato con una buona ossatura, già vista in Brasile, e una serie di giovani in rampa di lancio. Il più “Chiacchierato” è sicuramente Leroy Sané: nato ad Essen nel 1996 da padre senegalese (Souleyman, 55 presenze con la nazionale senegalese)e madre tedesca (ex campionessa di ginnastica ritmica), cresce nelle giovanili dello Schalke 04 e del Bayern Leverkusen, salvo tornare nel 2011 con Knappen con cui esordirà nell’aprile 2014. La serata che lo lancia definitivamente nel mondo del calcio è quella del 10 marzo 2015 con una rete al Bernabeu contro il Real Madrid (3-3 il risultato, ndr) nel ritorno degli ottavi di Finale di Champions League. Da allora sarà un continuo crescendo, con la prima stagione che termina con 14 presenze e 4 reti, che però non gli valgono la chiamata all’Europeo under 21. In estate arriva André Breitenreiter che lo consacra definitivamente: nonostante la stagione non troppo esaltante, l’ex allenatore del Padeborn vede in lui un potenziale campione e lo schiera immediatamente titolare facendogli totalizzare complessivamente 42 presenze stagionali, contornate da 9 gol e 7 assist. Funambolico attaccante, che parte da destra ma che può svariare su tutto il fronte d’attacco grazie alla sua incredibile velocità, è finito di recente nelle mire del Bayern Monaco. Lo Schalke non ha chiuso definitivamente le porte, ma parte da una base di 20 milioni di euro. Anche lui dovrebbe guardare l’europeo dalla panchina, ma siamo certi che nel gettato nella mischia potrebbe farsi valere.
ALESSANDRO SCHÖPF – Secondo alcuni la rivelazione dei gironi di qualificazione, l’Austria promette scintille. Inserita nel girone con Portogallo, Ungheria e Islanda, la squadra di Marcel Koller vuole stupire. Fra i giovani convocati certamente emerge quello del ’94 Alessandro Schöpf: nome italianissimo ma nativo di Umhausen. classico trequartista molto tecnico che ama destreggiarsi dietro alle punte, anche se per caratteristiche spesso è portato ad allargarsi o addirittura a giocare come esterno (destro o sinistro) del tridente d’attacco. Di scuola Bayern Monaco, debutta a 18 anni nella terza serie tedesca. Nel 2014 viene acquistato dal Norimberga, dove diventa un perno del centrocampo totalizzando 55 presenze e 11 reti fino allo scorso gennaio, quando lo Schalke 04 decide di versare 5 ben 5 milioni di euro per acquistarlo. Nonostante il gran numero di trequartisti nella Rosa dei Knappen, Schöpf riesce a farsi strada totalizzando 13 presenze (18 complessive con le coppe) e realizzando 3 reti e 3 assist che gli valgono la chiamata per l’Europeo. Anche il tal caso non sappiamo se effettivamente potrà dire la sua in Francia, ma siamo certi che il futuro nella Ruhr sarà più che roseo (o blu, se vogliamo).