Da qualche giorno la formazione francese padrona di casa ha conquistato, non senza qualche difficoltà, la qualificazione agli ottavi di finale degli Europei come prima squadra del girone A. Un traguardo frutto della doppia vittoria contro Romania ed Albania e del pareggio a reti inviolate contro la Svizzera, seconda classificata. Nonostante il primato gli uomini di Didier Deschamps hanno faticato non poco a trovare le due vittorie raggiunte entrambe solamente dopo l’ottantanovesimo minuto grazie ad un Dimitri Payet trascinatore assoluto dei transalpini. Assit, due reti e prestazioni da “man of the match”. Un campionato europeo che potrebbe valere come riscatto per il ventinovenne mai riuscito veramente nel campionato francese ad esprimersi su altissimi livelli. Nonostante, numeri alla mano, tra il 2011 ed il 2013 al Lille la sua crescita sia stata significativa.
E’ forse nel suo secondo anno a Lille che Payet esprime al meglio le sue potenzialità. Sotto la guida di una vecchia conoscenze del campionato italiano, Rudi Garcia, realizza 12 goal ed altrettanti assist. Numeri che fanno presagire la nascita di un promettente talento. Soprattutto questa esperienza serve al giocatore per una crescita morale oltre che tecnica. La storia di Payet è infatti piuttosto tormentata e parte dalla sua infanzia sull’isola di Réunion, nell’Oceano Indiano, dove matura anche la sua esperienza sportiva che arriva ai giorni nostri passando per continue polemiche arbitrali ed una sfortunata permanenza al Saint-Ètienne dove, nel 2010, addirittura arriva ad una rissa con il compagno di squadra Blaise Matuidi, oggi centrocampista del Paris-Saint-Germain. Due anni dopo lo spiacevole episodio però Payet è ancora sulla piazza. Saluta la squadra che lo ha rilanciato, il Lille, mantenendo intatto il talento per gli assist. All’Olympique de Marseille infatti, dopo aver guadagnato un ruolo indispensabile nel 3-3-3-1 di Bielsa, conquista per la seconda volta il gradino più alto della classifica assist, con 7 reti come cornice. L’ultimo anno di carriera fino a questo momento, il centrocampista francese lo trascorre in Inghilterra, al West Ham. Lontano dal suo paese d’origine non sente il distacco perchè subito amato e coccolato dai suoi nuovi tifosi. A Boylen Groudn sotto la guida del croato Slaven Bilić, esperto nella guida sia di club che di nazionali, si rende protagonista di un’ottima stagione che gli vale il lasciapassare per Euro 2016.
E proprio da questo scorcio di Euro 2016 si aprono per Payet nuove prospettive. Dimitri , da sei anni in nazionale maggiore, è sempre riuscito a ritagliarsi uno spazio nonostante compagni di reparto di gran lunga più conosciuti, del calibro di Karim Benzema, Olivier Giroud o Antoine Griezmann, diventando un fedelissimo del tecnico Deschamps, che ha sempre visto in lui un titolare inamovibile, soprattutto adattabile alla sua idea di gioco, sia sulla trequarti campo, sia sugli esterni, sfruttando la capacità di accentramento e le doti eccezionali al tiro, manifestate nel fantastico esordio proprio di questo campionato europeo. Una straordinaria realizzazione e un pianto liberatorio successivo per sugellare, come in seguito spiegato, l’importanza di una rete che gli ha restituito fiducia in sé stesso. Il centrocampista ha anche aggiunto che, se qualcuno ad inizio stagione gli avesse detto che sarebbe andata in quel modo, di sicuro non ci avrebbe creduto. Dal volto dello stress che incombe sui galletti francesi a quello più ingenuo di un ragazzo dal passato sportivo parzialmente complicato che con gioia ha potuto apprezzare, intoltre, il tweet “Tutta l’Europa capirà #WeveGotPayet”, pubblicato dal West Ham. Club orgoglioso di avere in squadra un giocatore così spettacolare pur nella sua semplicità.