Un Genoa cinico e razionale si aggiudica il derby della Lanterna e getta nello sconforto la metà città blucerchiata rifilando alla squadra di Montella un secco 0-3. Per il club di Ferrero chiude nel peggiore dei modi una stagione nata con ben altre aspettative e ben presto trasformatasi in film dell’orrore che solo per fortuna piuttosto che per meriti non ha portato la squadra a giocarsi la salvezza negli ultimi novanta minuti della stagione. Dall’altra parte il Grifone torna invece a vincere un derby dopo quasi tre anni (non accadeva dal 15 settembre 2013). Una vittoria questa nel derby che restituisce un po’ di zucchero ad un’annata anomala e che potrebbe per altro essere l’ultima vittoria in una stracittadina sulla panchina rossoblu per Gasperini che sembra ad un passo dall’addio. Mattatore del match è lo spagnolo Suso che con la sua doppietta manda in visibilio la gradinata Nord di Marassi. Ma una menzione particolare la merita anche Pavoletti autore del gol di rapina che sblocca il match dopo appena 180’’ e che con i suoi tredici centri stagionali meriterebbe forse un’opportunità da Conte per Euro 2016. Il gol del centravanti arriva al termine di una bella combinazione Rigoni-Ansaldi che libera l’esterno al cross basso da destra. Pavoletti è bravo ad anticipare sul tempo Silvestre ed a portare i suoi in vantaggio. Nonostante Montella opti sull’esperienza di Palombo, Cassano e Quagliarella per non uscire mal concio dal derby, la Samp non sembra proprio in grado di reagire allo svantaggio a freddo. E così al 26’ il Genoa trova il bis con Suso che prende di sorpresa una difesa immobile nell’occasione e lascia partire un sinistro a giro che non lascia scampo a Viviano. Lo spagnolo, rigenerato dallo sbarco in Liguria, pensa bene di andare a festeggiare con tutti i suoi compagni sotto la curva sampdoriana. I tifosi blucerchiati così come Viviano non la prendono benissimo. Ma neanche questo è sufficiente a far scattare un moto d’orgoglio nei ragazzi di Montella che appaiono veramente lenti, compassati e senza mordente. Uniche eccezioni al torpore sono l’occasione di Soriano al 34’ del primo tempo e quella di Quagliarella al 7’ della ripresa. Ma Lamanna è in giornata di grazia e così il risultato non si schioda dallo 0-2. Fino al 29’ della seconda frazione di gioco quando ancora Suso approfitta di un pasticcio di Sala a centrocampo e serve il tris firmando la sua doppietta personale e scatenando la contestazione dei tifosi sampdoriani che prima se la prendono con il presidente Ferrero, che lascerà anzitempo la tribuna, ed infine contro la squadra chiamata a gran voce sotto la sud per prendere una buona dose di insulti. Tutt’altra sinfonia sotto la gradinata nord dove la festa è andata avanti ben oltre il fischio finale.