Un giorno indimenticabile, in cui il tempo si dilata lasciando spazio alle emozioni. E’ il giorno del derby del Merseyside, in cui Liverpool ed Everton danno vita al derby più longevo e più vincente del reame: 27 titoli vinti in totale sommando i successi in Premier dei Reds e dei Toffees, i quali fecero parte dei dodici club fondatori della Football League Association. Ma soprattutto a Liverpool nacquero i Beatles, divisi nella fede calcistica per una o per l’altra squadra ma uniti nella rivoluzione musicale. Anche per questo il derby di Liverpool non sarà mai ordinario. Altre realtà metropolitane, dietro il fascino della storia e della nobiltà del derby stracittadino, celano innumerevoli storie di vicine solitudini, tante Eleanor Rigby che guardano fuori dalla finestra in attesa che qualcuno passi a prenderle e altrettanti Father McKenzie che scrivono sermoni che non verranno mai ascoltati, che tifano, cantano e discutono sempre e solo all’interno della loro comunità, rivolti a se stessi, senza la capacità di integrarsi con chi non coltiva la medesima fede calcistica. Il derby del Merseyside è diverso: nessuno potrà mai guardare quella gente nord pensando “all the lonely people“: nei prossimi paragrafi sarà chiaro il perchè, ma intanto avrete già capito che ci stiamo preparando al succoso anticipo di Prmier League abbandonandoci ad un piacevole viaggio tra le note dei “Baronetti di Liverpool.”
All you need is love
Tutto ciò di cui hai bisogno è l’amore. Dire che le due fazioni siano in rapporti di fratellanza sarebbe un’imperdonabile esagerazione. E’ costata molta fatica a leggende dei Reds del calibro di Carragher ammettere che ai tempi dell’infanzia tifavano per l’Everton, e ancora oggi Steven Gerrard è riluttante a chiarire definitivamente il significato della sua foto da piccolo con la divisa dei Toffees in mezzo ai due trofei vinti all’Everton nel 1985 (titolo nazionale e Community Shield). Non sono neppure mancati nella storia, seppur sporadici, episodi di scontri tra i due schieramenti. Sono numerosi però i casi di solidarietà tra le due sponde di Liverpool: esemplare la reazione dei supporter dell’Everton alla tragedia di Hillsborough, che nei giorni successivi presero parte alle marce dei cugini calcistici che chiedevano chiarezza sull’accaduto. Allo stesso modo nel 2007, il Liverpool reagì alla morte di un ragazzino dell’Everton, colpito da un proiettile vagante mentre giocava a pallone per le strade della città, invitando la famiglia ad assistere ad un incontro casalingo del Liverpool in Champions League: fu in quell’occasione che per la prima volta nella storia risuonò ad Anfield lo Z-Cars, l’inno dei Toffees.
Mind games
Would you believe in a love at first sight? Un capo d’abbigliamento, l’esultanza di un familiare, una biglia colorata, un gol acrobatico. Basta un attimo, e per uno scherzo della mente ci si innamora di un colore che non si abbandonerà per il resto della vita. E’ incredibile come due colori geograficamente così vicini (l’Anfield e il Goodison Park distano meno di un miglio) abbiano creato tante divisioni storiche e culturali. Quella più netta si riscontrava soprattutto negli ani sessanta-settanta nella religione: cattolici i blu dell’Everton, protestanti i rossi del Liverpool. L’influenza delle tensioni irlandesi si fece sentire per un decennio buono anche nel Merseyside. Ciò non impedì a molto cattolici di tenere per i Reds e viceversa. Del resto L’Anfield un tempo era lo stadio di casa dell’Everton, e si sa, la forza delle radici è più potente di ogni dibattito politico. Anche per questo, per la naturale convivenza tra due tifoserie rivali, il derby di Liverpool è stato ribattezzato “friendly derby”.
Tomorrow never knows
Sperando di non essere contraddetti attendiamo con curiosità l’esito della sfida di oggi e le reazioni che ne seguiranno. Il Liverpool è ancora quarto in classifica ma attraversa una grave crisi di gioco, Il Manchester United è alle calcagna e ha la concreta possibilità di scavalcare la formazione di Klopp nelle prossime due giornate di Premier League. L’Everton segue a soli due punti di distanza: le ultime prestazioni sono confortanti ma i numerosi infortuni dei nazionali hanno portato rabbia e apprensione nell’ambiente. Ormai nella fase finale della stagione, il friendly derby potrebbe rivelarsi uno scontro decisivo per l’accesso all’Europa per entrambi i club. L’unica certezza è che qualsiasi cosa accadrà, nella mente dei presenti sugli spalti, degli spettatori seduti sul divano davanti alla TV, degli ultimi ascoltatori delle radioline e dei baldanzosi supporter che seguiranno la partita al bancone di qualche pub sorseggiando l’ennesima bionda, rimarrà un residuo di quella che è stata e continua ad essere una storica, sanguinosa e leale battaglia.
Pushing the barriers, planting seeds
Playing the mind guerrilla
Chanting the mantra, peace on earth
We all been playing those mind games forever