Daniele De Rossi è ancora una volta in discussione. Dopo l’ennesima espulsione, la quattordicesima della sua carriera romanista, c’è chi lo colpevolizza e c’è chi lo sostiene nonostante tutto. L’espulsione contro il Porto è destinata a far discutere per molto tempo e molto probabilmente indurrà anche la Roma a riflettere bene sul futuro del centrocampista giallorosso il cui contratto scadrà a fine stagione. Il giocatore sarà multato ma dopo 523 partite e 54 gol sempre in maglia giallorossa, è la 14esima espulsione in carriera quella che in questo momento pesa come un macigno sulla testa di Capitan Futuro.
Daniele De Rossi è sempre stato un calciatore molto grintoso e determinato che però ogni tanto si è fatto prendere un po’ troppo dalla foga agonistica. Interessante in merito una statistica riportata dal profilo Twitter di Opta: dei 14 cartellini rossi rimediati dal centrocampista della Roma, ben 12 sono stati per espulsione diretta, ultima quella dolorosissima dell’altra sera contro il Porto nel preliminare di Champions League. Spesso il suo essere a difesa dei colori della Roma l’ha portato un po’ ad esagerare con gli eccessi di agonismo. Questo è sempre stato e molto probabilmente sempre sarà un limite che il 16 giallorosso si porterà dietro per tutta la sua restante carriera. Le sue espulsioni negli anni non hanno condizionato soltanto le partite della Roma ma hanno creato problemi anche in Nazionale. Come non ricordare l’espulsione per rosso diretto contro gli Stati Uniti nella seconda partita degli azzurri nel mondiale del 2006 in Germania. Quella è stata forse la sua più famosa espulsione in maglia azzurra. Fu bravo il commissario tecnico Marcello Lippi poi a fargli capire di aver sbagliato riproponendo successivamente il giocatore nella finale contro la Francia dandogli anche la responsabilità di calciare uno dei rigori della vittoria azzurra.
Il De Rossi romanista invece sta creando problemi anche a Spalletti, il suo vecchio allenatore, quello con il quale il centrocampista di Ostia è riuscito a giocare forse le migliori stagioni della sua carriera. Quest’ultima espulsione il tecnico di Certaldo non s’è l’aspettava. Aveva parlato di un De Rossi maturato e mai e poi mai si sarebbe aspettato un “tradimento” cosi’ da uno dei suoi uomini più fidati. Ora ci sarà da parlarsi per capire se durante la stagione potranno riproporsi episodi del genere o se oppure questa è stata soltanto una casualità. Riuscirà Spalletti a cambiare definitivamente l’animo ribelle di De Rossi?