Ha ragione Allegri quando dice che Juventus-Roma, in programma questa sera allo Stadium di Torino con calcio di inizio alle 20:45, non è decisiva per lo scudetto. E’ anche vero però che il big match sarà comunque utile per trarre alcune indicazioni che, tenuto anche conto del cammino tenuto sin qui delle due compagini, molto potrebbero dire sugli equilibri futuri di questo campionato. Juventus-Roma è innanzitutto un banco di prova per entrambe le squadre. Un vero e proprio esame di maturità in vista del percorso che poi porterà alla laurea di maggio. Inutile negare che chi dovesse uscire sconfitto dal match di questa sera inevitabilmente andrebbe incontro ad un Natale di processi.
Toccasse ai giallorossi, vorrebbe allora dire che la squadra di Spalletti, reduce da un filotto di tre vittorie senza subire gol, non ha proprio voglia di diventare grande. Per almeno due motivi. In primis, quella giallorossa è una squadra che ha faticato sin qui tremendamente a trovare un equilibrio. Quando strabocca in attacco è un colabrodo in difesa. Quando dietro invece non si balla finisce allora che davanti non si punge. Ma del resto la legge scritta del calcio, quello nostrano in particolare, insegna che prima è meglio non prenderle. Quindi le vittorie risicate contro Lazio e Milan mantenendo la porta inviolata ed il pari a reti bianche contro l’Astra valgono psicologicamente di più dei tre punti rocamboleschi rimediati contro il Pescara. Il tecnico di Certaldo sembra dunque ultimamente aver trovato la quadra. Paradossalmente da quando Salah, l’uomo più in forma dei giallorossi, si è infortunato. L’egiziano stasera torna a disposizione. Vederlo dall’inizio sarebbe a dire poco sorprendente. Vederlo a partita in corsa starebbe probabilmente a significare che le cose non stanno prendendo una buona piega per i giallorossi. A meno che Salah non si alterni con Perotti. Ma stiamo divagando. Ritrovando la giusta rotta proseguiamo allora dicendo che perdere a Torino per la Roma significherebbe dunque fallire l’esame di maturità anche perché la cosa non rappresenterebbe di certo una novità. I giallorossi è infatti ormai dal 2011 che tornano nella capitale dalla trasferta in casa di Madama a mani vuote. Se l’ambizione dei giallorossi è veramente vincere lo scudetto, l’appuntamento allo Stadium diventa allora una di quelle occasioni in cui non è concesso fallire.
Discorso leggermente diverso per la Juventus di Allegri. I bianconeri hanno avuto un inizio di stagione decisamente balbettante nonostante il primato in classifica ed il passaggio agli ottavi di Champions League come primi della classe nel proprio raggruppamento. Lo strapotere juventino immaginato in estate era però di ben altro tenore. Non è tanto una mera questione di numeri, che comunque ci sono. È piuttosto l’assenza di quella fusione tra poesia e calcio champagne che sulla carta avrebbe dovuto annichilire qualsiasi avversario. Almeno in Italia. Cosa che non è assolutamente successa. Le sconfitte con Inter e Milan poi restano due macchie non indelebili ma certamente difficili da mandar via. Sia chiaro, la giornata storta può capitare a tutti. La debacle di Genova in tal senso appare paradossalmente più logica. Ma che la Juventus faccia cilecca ben al di là del semplice risultato negativo nelle classicissime è una novità che fa notizia. Perdere allora in casa con i capitolini aprirebbe un tavolo di crisi dalle parti di Vinovo. Un questions time che ruoterebbe intorno ad un tema principale: che sta succedendo? Sulla gara secca tutto può accadere, certo. Ma se le motivazioni della Roma sono alte quelle dei bianconeri non dovrebbero certo essere inferiori. È arrivato il momento di scoprire quanta strada ancora ci divide dalla vera Juventus. E la vera Juventus partite come quella di stasera generalmente le vince. O comunque non le perde.
C’è dunque talmente tanta carne al fuoco che aspettarsi un match spettacolare è pura utopia. Se il duello più atteso è quello tra Higuain e Dzeko è vero pure che la partita si deciderà in realtà in altre zone del campo. L’argentino ed il bosniaco sono le bocche di fuoco. Ma i duelli veri saranno altrove. Sulle fasce in primis. Ma anche per vie centrali. Sia la Roma che la Juventus prediligono il gioco sugli esterni. La cosa è talmente nota che le corsie saranno probabilmente intasate. Ecco allora che per muovere la partita diventa indispensabile muovere la palla. E la differenza la faranno quindi i centrali di centrocampo. Ed attenzione perché almeno sulla carta la Roma sembra averne di più. Strootman, Nainggolan ed il De Rossi di questo periodo sembrano una spanna avanti alla mediana juventina. Ma la Juventus ha Dybala, probabilmente l’unico fuoriclasse che vedremo in campo. Difficile giochi dall’inizio. Sicuro invece che prima o poi entri in campo. Lui può far saltare il banco. Certo, ci sarebbe poi Francesco Totti. Ma questa purtroppo è un’altra storia.