Una Roma brutta, imprecisa e senza idee affronta uno Spezia molto organizzato e sugli scudi che al termine dei 120′ porta a casa uno dei risultati più prestigiosi della sua storia. Garcia e i suoi vengono pesantemente contestati dai tifosi dopo l’ennesima partita sbagliata, l’eliminazione dalla Coppa Italia per mano di una squadra di categoria inferiore che non ha mai corso un pericolo non è accettabile per una piazza come quella romana. D’altro canto Di Carlo ha rivitalizzato i bianconeri non sfigurando affatto contro una squadra sulla carta di molto superiore, confermando il trend positivo da quando siede sulla panchina ligure.
Garcia si presenta col solito 4-3-3 e fa meno turnover di quanto ci si aspettasse alla viglia: De Sanctis recupera il posto tra i pali, Castan affianca Rudiger con Maicon ed Emerson sugli esterni; centrocampo formato da Ucan, Vainquer e Pjanic e attacco titolare con Salah e Iturbe a supporto di Dzeko. Di Carlo risponde col classico 4-4-2 con cui ha risollevato lo Spezia nelle ultime giornate, in attacco spazio a Nenè e Catellani che hanno il difficile compito di tenere su la squadra e creare pericoli per la porta giallorossa. La partita inizia come tutti si aspettavano, la Roma controlla la palla e lo Spezia è ben raccolto nella sua metacampo a limitare la manovra giallorossa. La prima emozione si ha al 26′ quando un tiro abbastanza innocuo di Situm viene respinto malissimo da De Sanctis sui piedi di Nenè che però viene anticipato di un soffio da Castan. Al 30′ la Roma risponde con una bella azione nello stretto che mette Dzeko davanti al portiere, il bosniaco non sbaglia ma l’assistente chiama un dubbio fuorigioco che annulla tutto. La prima frazione si conclude con gli ormai canonici fischi che accompagnano la squadra di casa. Nel secondo tempo la Roma entra in campo provando ad alzare i ritmi ed esponendosi anche al contropiede avversario. Di fatto nessuna azione è degna di nota se non qualche ripartenza di Nenè e Catellani che provano ad involarsi in velocità ma vengono fermati prima di poter concretizzare.
I tempi supplementari sono una fotocopia di quelli regolamentari, la Roma controlla ma non appare mai in grado di far veramente male allo Spezia che nel frattempo rinuncia anche a possibili ripartenze per privilegiare la fase difensiva e portare la partita ai calci di rigore.
Di Carlo compie un ottimo lavoro tattico che blocca la Roma su tutti i fronti, Garcia non trova alcuna soluzione e la partita si avvia lentamente verso la lotteria dei rigori.
Sul dischetto va subito Pjanic e il suo tiro è a metà tra l’incomprensibile e l’inguardabile, la palla si stampa centralmente sulla traversa; per lo Spezia va Terzi che invece non sbaglia e fa 0-1. Il secondo è Dzeko, l’altro bosniaco della Roma fa persino peggio di Pjanic e spara la palla alle stelle, di tutta risposta Nenè non sbaglia e lo Spezia è sullo 0-2. Tocca poi a De Rossi che finalmente segna spiazzando il portiere, Juande ristabilisce le distanze per l’1-3 ospite. Il quarto è per Digne che di sinistro non sbaglia, dall’altra parte Acampora supera De Sanctis e consegna allo Spezia una inaspettata qualificazione ai quarti di finale di Coppa Italia 2016.