Nonostante le numerose chiacchiere per il mercato, il mese di gennaio ogni tanto regala enormi emozioni: dopo la FA Cup infatti è la volta della Coppa d’Africa, in programma in Gabon fino al 5 febbraio. Dopo due anni torna la competizione per nazionali del continente nero, più che mai importante in un’epoca di transizione per il calcio mondiale: con l’annuncio dell’allargamento della Coppa del Mondo a 48 squadre, che comporterà inevitabilmente maggiori posti anche per il continente africano, siamo certi che già a partire da questa edizione avremo modo di vedere una enorme crescita del prodotto calcio anche in quei paesi che fino a 50 anni fa erano ancora vittime del feroce colonialismo ottocentesco delle grande potenze europee. E la presenza di molteplici giocatori “europei” in queste nazionali, rilevato anche grazie alle lamentele dei tifosi a causa del calendario di questa competizione che spesso toglie energie a giocatori chiave dei vari club del vecchio continente, sembra mostrarci che il calcio africano oramai non è più la terra di Thule ma una realtà ben definita.
Come detto ad ospitare il torneo sarà il Gabon, già incaricata nel 2012 assieme alla Guinea Equatoriale che però stavolta dovrà dimostrare si saper tenere con le infrastrutture. Le pantere, guidate dall’attaccante del Borussia Dortmund Pierre-Emerick Aubameyang (capocannoniere della Coppa d’Africa 2012 e pallone d’oro del continente nel 2015) e in panchina dall’ex gloria madridista Josè Antonio Camacho, sognano in grande. Ma avranno parecchi grattacapi. In prima fila ai nastri di partenza troviamo infatti certamente i campioni in carica della Costa d’Avorio del ct francese ex Guinea Dussuyer, che ha svecchiato il gruppo (tutti i riflettori sull’orobito Franck Kessiè) lasciando però intatti una serie di pilastri come Salomon Kalou, Wilfred Bony o Max Gradel, senza dimenticare i difensori Serge Aurier ed Eric Bailly. Un gradino dietro troviamo Algeria, Senegal e Ghana, ovvero tre compagini ormai affermate che puntano al vero salto di qualità che possa lanciarle definitivamente.
I Fennec, Fra le migliori 16 al mondiale in Brasile e soltanto ai quarti di finale nella scorsa Coppa d’Africa, hanno affidato la panchina al guru belga Georges Leekens che può contare su una rosa massicciamente formata da simboli dei migliori campionati europei: dalla Premier League il recente pallone d’oro africano e stella del Leicester Ryad Mahrez, seguito dal compagno Islam Slimani, dal talentino dell’Arsenal Ismael Bennacer e dal centrocampista del Watford Adlène Guedioura. Di italiani troviamo Djamel Mesbah del Crotone e Faouzi Ghoulam del Napoli, mentre da seguire sono certamente il centrocampista del Porto Yacine Brahimi e il giovane dello Schalke Nabil Bentaleb. I Leoni della Teranga invece vogliono tornare e grandi e, sotto la guida di Aliou Cissé, si presentano con un’arsenale offensivo pazzesco, composto dal laziale Keita Balde, il Reds Sadio Mané e la punta di diamante del Fenerbahce Moussa Sow, senza dimenticare in difesa il napoletano Koulibaly e a centrocampo il Toffee Idrissa Gueye e l’Hammer e capitano Cheikhou Kouyate. Le Stelle nere invece, seconde nell’ultima edizione e guidate dall’ex Chelsea Avram Grant, presentano un gruppo ben collaudato e guidato dai fratelli Ayew, il roccioso Jonathan Mensah, il colchonero Thomas Partey e gli ‘italiani’ Badu e Acquah.
Possibili sorprese? I nomi plausibili sono quelli di due nordafricane: Egitto e Marocco. La squadra di Héctor Cùper, vincitrice di 7 edizioni ma qualificata dopo 3 assenze consecutive, si affida al romanista Mohammed Salah mentre il Marocco presenta una rosa molto giovane con tanti nomi già noti a numerosissimi scout: tralasciando gli ‘italiani’ Benatia ed El Kaddouri, si va dal centrocampista del Twente Hakim Ziyech all’attaccante del Lilla Sofian Boufal, passando per l’ex milanista Hachim Mastour, alla prima competizione internazionale della sua carriera.
Le altre che partono idealmente da un gradino inferiore non stanno a guardare, memori anche dell’imprevidibilità che tiene in vita questo torneo. Basta chiede al capolavoro dello Zambia nel 2012, che resta ancora oggi sulla bocca di tutti. Nonostante alcune assenze pesanti (su tutte la Nigeria), i numerosi talenti in gioco garantiranno certamente lo spettacolo. La caccia alla finale di Libreville è iniziata.
GRUPPO A: GABON, GUINEA-BISSAU, BURKINA FASO, CAMERUN
GRUPPO B: ALGERIA, ZIMBABWE, TUNISIA, SENEGAL
GRUPPO C: COSTA D’AVORIO, TOGO, RD DEL CONGO, MAROCCO
GRUPPO D: GHANA, UGANDA, MALI, EGITTO