Dopo il miracolo Leicester, Claudio Ranieri sembra averci preso giusto. Digerito il boccone amaro, il licenziamento dalle Foxes della scorsa stagione, l’allenatore capitolino, già ex di Roma e Juventus, questa estate ha deciso di ripartire dalla Francia accettando la sfida lanciatagli da una nobile decaduta del campionato transalpino. Il Nantes, vincitore di 8 titoli di Ligue 1 nella propria storia, ha scelto infatti Claudio Ranieri come timoniere per la riscossa. Il giusto condottiero per provare a riportare la squadra ai vertici del calcio francese. Ed il club della Loira sembra averci visto giusto.
L’allenatore Italiano, convinto dalla passione del Presidente del club, Waldemar Kita, dalla tradizione dei canarini e dalla possibilità di potersi nuovamente confrontare con il campionato francese dopo gli anni trascorsi con discreti risultati sulla panchina del Monaco, ha deciso di tuffarsi in questa esperienza mettendoci, come di consueto, tutto il suo cuore e la sua anima. E dopo 8 giornate di Ligue 1 il Nantes è al quinto posto in classifica a sole tre lunghezze dal Monaco, secondo a quota 19 punti e primo tra i terrestri in un campionato che sembra avere un vincitore annunciato, il PSG di Neymar, Mbappé e Cavani.
Un’impresa quella condotta sino a questo punto della stagione, di certo non facile. Perché diciamolo chiaramente, il Nantes di Claudio Ranieri non ha certo la stessa rosa delle big del campionato francese. Il calciomercato è stato infatti piuttosto complicato ed i rinforzi tanto attesi e richiesti dal tecnico italiano non sono mai arrivati. Ma Claudio Ranieri è uno abituato a fare di necessità virtù. E così il Nantes oggi tallona Monaco e OM e si tiene alle spalle squadre ben più attrezzate come Lione e Nizza.
Il tutto grazie ad un impianto tecnico-tattico tanto lineare quanto consolidato. Claudio Ranieri anche al Nantes non ha rinunciato a quello che per lui è una sorta di marchio di fabbrica; quel classico 4-4-2 che ricorda molto, per caratteristiche dei suoi interpreti, quello proposto durante la sua esperienza al Leicester. La squadra pensa prima di tutto a non prenderle per poi puntare su ripartenze micidiali. Equilibrio tattico, difesa attenta e cinicità sono tra le armi migliori della squadra francese. Un sistema, definito in Francia A l’italienne che, a conti fatti, sembra continuare a funzionare a prescindere dagli stereotipi.
Fino ad adesso sono appena 6 i gol segnati; se si pensa che il PSG ne ha segnati 27 ed il Monaco 22 si rimane un po’ spiazzati. La differenza, però, la fanno i gol subiti, appena 5, che rendono il Nantes la seconda miglior difesa del torneo. Dopo un avvio shock con due sconfitte, la prima rimediata contro il Lille di Bielsa (3-0) oggi staccato di 11 punti, la seconda di misura contro l’OM di Rudi Garcia (0-1), i Canarini hanno cominciato a macinare punti vincendo di misura 5 dei successivi 6 match e pareggiando a reti inviolate nel match contro il Lione. Merito, sicuramente, delle parate dell’ex Fiorentina Tatarusanu, della verve realizzativa dei giocatori di un Nantes sin qui in grado di mandare in rete 5 giocatori diversi (solo l’italiano Emiliano Sala ha realizzato due reti), ed anche della fortuna che ha assistito i gialloverdi in almeno due occasioni: con lo Strasburgo, dove la vittoria per 2-1 è arrivata anche grazie ad un salvataggio sulla linea al 93′; e questo fine settimana con il Metz che ha fallito un rigore al 90′. Ma, come dice Claudio Ranieri: “La classifica non mente mai“.
Distanti 6 punti dalla vetta, i tifosi del Nantes sono tornati a sognare. L’obiettivo non sarà il titolo, ma ambire ad un piazzamento europeo potrebbe non essere utopia. Claudio Ranieri ha ricominciato cosi come aveva lasciato, permettendo ad una società organizzata ed allo stesso tempo equilibrata nel rapporto entrate-spese, di sognare risultati importanti.
Manca ancora tantissimo alla fine del campionato, ma Claudio Ranieri è pronto a riprovarci. La Francia è ai suoi piedi: gli hanno già affibbiato l’etichetta di Genio italiano. A Nantes già vedono una vie en rose. Sognare d’altronde è lecito ed è nel diritto di ogni tifoso. A noi non resta che aspettare e vedere cosa succederà da qui a maggio. Chissà che non tocchi aggiornare nuovamente i libri di storia del calcio.