Al termine del girone di andata quello visto è un Chievo che sembra aver raccolto meno di quanto potenzialmente era lecito aspettarsi. Ecco le pagelle dei gialloblu:
Bizzarri 6,5: fino alla decima giornata resta a marcire in panchina. Poi Maran decide di dargli una fiducia che lui ripaga con prestazioni mai banali (soprattutto nel match con la Lazio) che gli valgono i gradi da titolare;
Bardi 5,5: parte bene ma si perde alla distanza tanto da finire in panchina;
Cesar 6: nel complesso una stagione sin qui sufficiente;
Dainelli 6: il Chievo conta molto sulla sua esperienza e le sue prestazioni sono nel complesso buone. Ma c’è qualche passaggio a vuoto di troppo. Come ad esempio la prestazione da horror contro la Roma;
Gamberini 6,5: Maran lo getta nella mischia quando serve. Lui è un giocatore esperto. E si vede;
Zukanovic 6,5: è la sorpresa del reparto difensivo clivense. Audace e concreto, ha anche buone doti in fase di impostazione;
Biraghi 5,5: parte bene ed è sempre titolare. Poi finisce per farsi soffiare il posto con Marana che spesso e volentieri preferisce adattare Zukanovic, un difensore centrale, nel suo ruolo;
Sardo 5,5: impiegato di rado e spesso in difficoltà;
Frey 7: è un veterano del club ed oramai della Serie A. Lui il suo lo fa sempre. E spesso con qualità;
Izco 6,5: l’ex Catania è sicuramente un elemento prezioso per Maran. Si da molto da fare per la squadra ed è un combattente nato. Doti cruciali per una squadra che gioca per la salvezza;
Hetemaj 5,5: anche se a volte impiegato fuori ruolo, da lui ci si aspettava molto di più. Soprattutto una maggiore qualità;
Birsa 6: la sua è una stagione nel complesso sin qui opaca. Tuttavia, difficile trovare errori macroscopici;
Schelotto 5,5: nel centrocampo clivense è forse quello che sta facendo peggio. Da un giocatore come lui ci si aspetta decisamente di più. Non che manchi l’impegno. Ma la qualità non è quella dei tempi migliori;
Lazarevic 6,5: meglio quando entra in corsa (quasi sempre) che quando parte dall’inizio (quasi mai). Il fenomenale il gol su punizione contro l’Atalanta gli vale mezzo punto in più;
Radovanovic 5,5: abbastanza fumoso ed anonimo. Sono più le giornate non che quelle si. Troppo pesso difetta di sostanza e personalità;
Cofie 6: bello roccioso quando fa l’incontrista. Poi certo, i piedi sono un po’ grezzi;
Bellomo s.v.: cinque partite giocate per un totale di 83’ in campo non possono bastare per dare una valutazione;
Botta 4: non riesce a sfruttare le occasioni (poche in realtà) che gli vengono concesse. La ciliegina sulla torta è il gesto insensato in occasione della partita contro la sua ex squadra, l’Inter, che gli frutta tre giornate di squalifica;
Meggiorini 5,5: prestazioni costantemente sotto la sufficienza che fruttano appena due gol all’attivo. Decisamente un po’ pochino per lui e soprattutto per le speranze salvezza del Chievo;
Paloschi 6,5: il suo modo di giocare è particolare e molto simile a quello di Pippo Inzaghi, suo maestro ai tempi del Milan. Lui aspetta l’attimo giusto per fiondarsi sul pallone. Vive costantemente sul filo del fuorigioco. Il suo apporto alla manovra risulta per sembrare spesso minimo. Ma non è per quello che sta lì. Lui deve fare i gol. Cosa che non sempre gli riesce. Ma resta il fatto che praticamente un terzo delle reti del Chievo portano la sua firma;
Pellissier 6,5: probabilmente l’età non gioca dalla sua. Spesso e volentieri ha faticato a mettere insieme 25 minuti di seguito sul campo di gioco. Ma quando gli è stato concesso, in tre occasioni, ha segnato tre gol;
Maran 5: l’impressione è che fino ad ora non è riuscito a tirare fuori tutto il valore che, almeno potenzialmente, ha la rosa a sua disposizione. Che, rispetto alle concorrenti nella lotta per non retrocedere, sembra avere maggior qualità soprattutto a centrocampo.