Il 5 maggio 2002 venne disputata l’ultima giornata del campionato di Serie A. L’Inter non vinceva uno scudetto da 13 anni ed aveva un punto di vantaggio sulla Juventus e due sulla Roma. La squadra nerazzurra era di scena nella capitale, contro la Lazio. Gran parte dei giornalisti e commentatori sportivi credevano che quell’impegno fosse piuttosto agevole, dato che la Lazio non aveva più nulla da chiedere al campionato. L’inter riuscì a portarsi due volte in vantaggio, ma quando tutto sembrava volgere per il meglio ecco il disastroso retropassaggio di Vratislav Gresko che, nel tentativo di appoggiare la palla al proprio portiere, fornì un assist perfetto a Karel Poborky, il quale trafisse Toldo e portò la sua squadra sul 2-2. Da quel goal l’Inter non si riprese, e finì per perdere partita (4-2) e scudetto (a vantaggio della Juventus). I tifosi dell’Inter non hanno mai perdonato a Gresko quell’errore, è ricordato come uno dei peggiori giocatori della storia dell’Inter. Ma che fine ha fatto Vratislav Gresko? Prima di scoprirlo, ripercorriamo brevemente la sua carriera.
Vratislav Gresko, terzino sinistro slovacco, muove i primi passi nel Dukla Banska Bystrica, società che milita nella massima divisione slovacca per poi passare alla più titolata Inter Bratislava. In patria rimane soltanto pochi anni: nel 1999 fu, infatti, acquistato dal Bayer Leverkusen. I rossoneri gli offrivano la possibilità di mettersi in mostra e di disputare la Champions League, ma lo slovacco era chiuso da Ze Roberto e non trovò molto spazio. Nel frattempo, Gresko diventò titolare inamovibile della nazionale under 21, e, in un incontro valido per la fase finale dell’Europeo del 2000 affrontò l’Italia allenata da Marco Tardelli, disputando un’ottima gara. Pochi mesi dopo, Tardelli divenne il nuovo allenatore dell’Inter e consiglio l’acquistò del giocatore alla dirigenza nerazzurra. Così, Gresko passò all’Inter in cambio di 14 miliardi di lire.
Nella città lombarda sbarcò il 27 ottobre del 2000 e ci rimase (praticamente) fino al disastroso 5 maggio 2002. Nelle sue due stagioni all’Inter non aveva fatto nemmeno tanto male, ma il retropassaggio-assist a Poborsky è l’unico momento rimasto vivo nelle menti dei tifosi nerazzurri e di tutti gli appassionati di calcio.
Da quel giorno, Gresko non è riuscito più a riprendersi. Ha girato per tutta Europa (Parma, Blakburn, Norimberga, di nuovo Bayer Leverkusen e Podbrezova) cercando di tornare ad un buon livello, senza riuscirci. Nel 2015 ha deciso di appendere le scarpette al chiodo.
Dopo il ritiro, il Podbrezova (l’ultima squadra con cui ha giocato) gli ha proposto la carica di dirigente sportivo che l’ex terzino non ha accettato. Adesso, Gresko ha cambiato vita e si occupa di teatro. Una passione che coltiva da anni, ha deciso di aprire uno spazio nella sua città. Nel suo teatro recitano solo attori veri e lui si occupa di organizzare il programma, fare i calendari e occuparsi di marketing.