Per quasi 20 anni siamo stati abituati a vedere Lionel Messi vestire un’unica maglia, quella del Barcellona. Dopo la scadenza del contratto, che era stata fissata per giugno scorso, i tifosi blaugrana avevano contato su un accordo verbale per il rinnovo tra la Pulce e il presidente Laporta. Tornato dalla vittoria della Copa America, il primo trofeo ottenuto con la nazionale argentina, il numero 10 più forte della storia recente di questo sport ha scoperto di non poter proseguire in alcun modo la sua storia d’amore con il club che lo ha cresciuto, lo ha formato e ha contribuito a renderlo uno dei giocatori più forti di sempre. I limiti imposti dalla Liga, infatti, non corrispondevano alla somma di denaro percepita da Messi. Inoltre, il regolamento prevede una decurtazione massima dell’ingaggio non superiore al 50%.
Il fuoriclasse argentino, pur rinunciando a metà stipendio, non avrebbe comunque rispettato i parametri previsti, motivo per il quale non si sono potuti creare i presupposti per alcun rinnovo del contratto. Le strade per forza di cose si sono dovute separare, mentre la carriera della Pulce è andata avanti al PSG, il Barcellona, per la prima volta dal 2004, è dovuto scendere in campo senza il suo numero 10. Il contraccolpo psicologico si è fatto sentire, considerando il fatto che la squadra, sotto la gestione Koeman, non è mai riuscita a trovare una quadra in mezzo al campo. Ad un inizio di stagione disastroso in campionato, che l’ha vista galleggiare per diverse giornate a metà classifica, è seguita la clamorosa eliminazione alla fase a gironi della Champions League. Dopo 21 anni, infatti, il club spagnolo si è ritrovato a dover disputare l’Europa League.
In un girone con Bayern Monaco, Benfica e Dinamo Kiev, il Barcellona non è riuscito ad andare oltre il terzo posto ed oltre il punto conquistato nelle due partite disputate contro i lusitani. Con dei risultati simili, non corrispondenti alla storia e alla tradizione del Barça, la dirigenza non ha potuto far altro che esonerare Koeman. Con l’arrivo di Xavi al suo posto, dopo un normale inizio a rilento, il Barcellona ha trovato nuova linfa. Il mercato di gennaio, con gli innesti di Ferran Torres ed Aubameyang, ha aiutato non poco, inoltre giovani come Pedri e Gavi sono cresciuti ancora di più, prendendo per mano i compagni e trascinandoli verso una lunga serie di risultati utili consecutivi, grazie ai quali la squadra blaugrana è riuscita a rientrare nelle prime quattro posizioni della classifica, valide per l’accesso alla prossima Champions League. Il titolo è ormai destinato al Real Madrid, ma la seconda parte di stagione fa pensare, per il prossimo anno, ad una lotta serrata. Oltre al ritorno ai vertici del tabellone, il Barça è riuscito anche a proseguire il proprio cammino in Europa, dove, anche secondo le quote su chi trionferà in Europa League, resta la strafavorita. Napoli e Galatasaray, rispettivamente ai sedicesimi e agli ottavi di finale della competizione, non sono riuscite a far fronte alle qualità dei ragazzi di Xavi. Con l’eliminazione dalla Copa del Rey e con il titolo nazionale già nelle mani dei Blancos di Carlo Ancelotti, al Barcellona non resta che puntare sul trofeo europeo, che gli consentirebbe di disputare la prossima edizione della Supercoppa Europea.