A Stoccolma e dintorni esiste un termine apposito per indicare le province storiche, che in svedese si chiamano landskap. Una di queste è piuttosto particolare. Si chiama Östergötland e se guardi la bandiera della regione troverai che è uguale a quella svedese, a colori invertiti: la croce gialla diventa blu, lo sfondo blu diventa giallo. Confusione. Puoi aver già sentito parlare di Östergötland per via di Norrköping, la Manchester svedese o la Pechino svedese, soprannomi a dire il vero piuttosto scomodi che ornano una città che basa la sua economia sulla pesca di salmoni e sulle tante fabbriche della zona (tessili su tutte). Siamo a circa 160 km sud-est rispetto alla capitale stoccolma e qui ancora ci si culla su un campionato svedese vinto nel 2015, quando l’IFK Norrköping – allenato dall’allora c.t. svedese, Janne Olof Andersson – ha sorprendentemente finito in testa a tutti in Allsvenskan dopo l’ultima giornata. Merito anche dei 21 gol di Emir Kujović, poi convocato da Erik Hamrén all’Europeo 2016 – assieme a Zlatan Ibrahimović – e sparito dai radar. Non si è mai ripetuto altrove, Kujović.
Bra avsnitt, intressant o höra hur snacket går med Tjomme &Co i SHL. En klubb från Linköping som numera inte finns kvar är IF Saab, främst känd för Handbollen men även Allsvensk fotboll m.m. https://t.co/xPPjxgB4ZE
— Marcus Karlsson (@Mackflaxa) November 20, 2020
Se Norrköping ha poco meno di 145mila abitanti, Linköping supera i 165mila residenti e fino a qualche tempo fa era l’ottava città svedese per popolazione. Parola d’ordine cultura, in due declinazioni. Laica – già nel XVII° secolo è attivo il Gymnasium Lincopense – e religiosa, nello stigma della Cattedrale e l’educazione monastica. l’altro, religioso, fa capo all’istruzione monastica impartita secondo i dettami della Cattedrale. Si vola, perché al di là di un colossale incendio che distrusse quasi la totalità della città, nel corso della storia Linköping ha sempre puntato tantissimo sul cielo. Oggi il Malmens flygplats, l’aeroporto militare, è ancora in servizio. Si trova accanto al museo dell’aeronautica militare Flygvapenmuseum. La spinta tecnologica è stata la principale base che garantisse il sostentamento alla città, che tra seconda guerra mondiale e guerra fredda s’è riscoperta fiorente polo industriale per via della Saab. Nata come Svenska Aeroplanaktiebolaget, il marchio è diventato famoso per le automobili anche se non è sempre stato così. Nel 1937 c’erano gli uffici a Stoccolma, in concerto col Governo, mentre la produzione era quasi totalmente “decentrata” a Linköping.
IF Saab, dal 1941 al Derby
Se oggi più del 60% delle esportazioni svedesi di armi e attrezzature militari proviene proprio dalla Saab AB, non vi sarà difficile comprendere la crescita cui è stata soggetta la città e, di conseguenza, pure la IF Saab. Non ingannino le sigle: AB sta per Aktiebolag, società per azioni, mentre IF indica Idrottsförening ed è il vocabolo usato per le polisportive. L’IF Saab, infatti, altro non è che l’evoluzione del dopolavoro riservato ai dipendenti della ditta. Nato nel 1941 grazie a Arne Stäring e Bengt Hernell, entrambi sciatori dilettanti durante una giornata sulla neve in compagnia del colleghi, l’IF in breve tempo avrebbe raggiunto vari sport: c’erano il badminton e il bandy, la pallamano e il tennis, l’atletica e la boxe, il tiro con l’arco e il ping pong, fino addirittura alla caccia. A livello calcistico non ebbe a dire il vero troppo successo, ma nel 1973 raggiunse per la prima e unica volta nella sua storia la Serie A svedese, l’Allsvenskan. Fu una stagione triste, sole quattro vittorie e 14 punti, culminata con l’ultimo posto in classifica e la conseguente retrocessione. Quell’anno in Svezia vinse l’Åtvidabergs FF, ma nella pallamano il campionato fu portato a casa dall’apposita sezione dell’IF Saab. Una vittoria unica e irripetibile, visto che dal 1981 l’IF Saab è confluito nel BK Derby con l’idea di creare (come accaduto a Östersund di Saman Ghoddos, per esempio) un’unica grande squadra cittadina in grado di competere ad alti livelli.
Oggi esiste il BK Derby, dunque, colori neroverdi come quelli del Sassuolo e il nome derivante dal modello di una bicicletta, la Derby. Il soprannome del club è quello di Rävarna, “volpi”, che dal 29 agosto 2011 hanno una nuova tana. Non più lo storico Folkungavallen, sostituito dalla nuovissima Linköping Arena, in affitto grazie all’intermediazione dell’agenzia Botrygg: un gigante in erba sintetica, approvato dalla Fifa e con 8300 posti, costato 170 milioni di SEK secondo le stime del 2013. Eppure, un velo di storia riporterà spesso e volentieri la mente al passato.