Michy Batshuayi è rinato. O forse, più semplicemente, non è mai veramente morto. Nelle ultime settimane il nome dell’attaccante del Borussia Dortmund è tornato prepotentemente al centro delle cronache sportive. Il giocatore belga, prossimo avversario dell’Atalanta nell’andata dei Sedicesimi di finale di Europa League (in programma giovedì 15 febbraio alle ore 19:00, in Germania), sta infatti vivendo un periodo di forma strepitoso. Complice il suo trasferimento dal Chelsea in Bundesliga dove Michy Batshuayi rimarrà in prestito almeno fino al prossimo giugno.
Nato a Bruxelles il 2 ottobre del 1993, Batshuayi ha iniziato la sua carriera tra i professionisti con la maglia dello Standard Liegi club in cui ha militato per 3 stagioni collezionando 122 presenze impreziosite da 44 gol, di cui 3 messi a segno tra Champions League ed Europa League.
Messosi in mostra nella squadra allenata da Guy Luzon è esploso però nell’Olympique Marsiglia dove è approdato nell’estate del 2014 per la cifra di 6 milioni di euro. Due le stagioni in Francia: 78 presenze e 38 gol il bottino complessivo. E’ così che il calcio europeo ha iniziato veramente a conoscere un giocatore talentuoso che però fino a quel momento era stato etichettato prevalentemente come un centravanti di buona tecnica, forte fisicamente ma buono soprattutto per il gioco di sponda. In realtà Michy Batshuayi non è un centravanti boa; è un bomber di professione.
Il primo gol con la maglia dell’OM è arrivato nella sfida contro lo Stade Rennais valevole per la Coupe de la Ligue. Da lì, la continuità lo ha accompagnato per entrambe le stagioni vissute all’ombra del Velodrome. O meglio, a voler essere proprio precisi la prima annata in Ligue 1 lo ha visto andare a segno solo 9 volte in 26 presenze; ma spiccano le tre doppiette in serie contro Saint-Etienne, Tolosa e Lens.
E’ l’anno successivo, in realtà, che Michy Batshuayi si rivela per essere un vero rapace dell’area di rigore. la seconda stagione a Marsiglia, quella 2015-2016, vede infatti il giocatore andare a segno 23 volte in 50 presenze (più 10 assist).
Partito (neanche a dirlo) con una doppietta, questa volta contro l’Estac, Michy Batshuayi si toglie anche lo sfizio di lasciare il segno contro il blasonato PSG. Il primo sigillo europeo arriva invece contro il Braga nella partita della fase a gironi di Europa League; competizione dove il centravanti va poi a segno anche contro le altre due squadre del raggruppamento, il Groningen e lo Slovan Liberec. L’avventura europea dei francesi si conclude ai sedicesimi contro l’Athletic Bilbao; nonostante il gol di Batshuayi che regala il pari nella gara di ritorno e non riesce dunque a riequilibrare il doppio confronto a causa della sconfitta subita dall’OM nel match di andata.
E’ al termine di quella stagione che arriva la chiamata dalla Premier League. A spuntarla è il Chelsea che sperando di ripetere l’operazione Drogba strappa il belga alle altre concorrenti sborsando 39 milioni. Una cifra non certo irrisoria.
Considerato che sulla panchina dei Blues qualche settimana dopo si andrà a sedere Antonio Conte, le premesse per una grande stagione sembrano esserci davvero tutte. Ed in effetti sarà così; almeno per il Chelsea.
I Blues infatti vincono il campionato. Ma il protagonista della cavalcata trionfale di Terry e compagni non è certo Batshuayi. E pensare che il feeling tra il belga e la Premier sembrava esserci. Il centravanti era andato a segno nella seconda giornata di campionato siglando il gol del momentaneo 1-1 contro il Watford; un gol essenziale per il 2-1 finale della banda di Conte. Ma l’apporto dell’ex OM si è praticamente esaurito li se è vero che a fine stagione lo score in Premier recita 5 gol in 20 presenze. Gol che arrivano praticamente tutti nelle ultime due giornate di campionato.
Il destino vuole che sia proprio lui ha mettere a segno il gol scudetto nella sfida del 13 maggio in casa del West Bromwich. Quasi un paradosso per un giocatore che fino a quel momento era considerato a Stamford Bridge poco più che un “pacco”. E che poi invece nella giornata seguente (l’ultima di campionato) siglerà anche una doppietta nella goleada (5-1) contro il Sunderland.
Insomma, il bilancio dopo il primo anno di Premier League è decisamente deludente; qualcosa di lontano veramente anni luce dai fasti di Marsiglia. Una metamorfosi, in negativo, di un attaccante che non riesce a conquistarsi la fiducia di Conte e dei suoi nuovi tifosi.
Ma i segnali di risveglio nel finale di stagione combinati ad un contratto di 4 anni da giustificare ed al ritorno in Champions League del Chelsea, convincono comunque il club ha concedere una seconda opportunità a Batshuayi. Ma la seconda stagione a Stamford Bridge, quella in corso, parte peggio della prima: 12 le presenze in campionato e 2 i gol. Meglio in Europa dove Batshuayi realizza 2 reti in 4 incontri: una nel 6-0 rifilato al Qarabag; l’altra addirittura decisiva per la vittoria al 93’ contro l’Atletico Madrid che regala al Chelsea il passaggio del turno. Numeri che non sono giudicati sufficienti dalla società. Che così, il 31 gennaio 2018, alla prima occasione utile scarica Batshuayi in prestito al Borussia Dortmund nonostante il mancato arrivo a Londra di Dzeko.
Pare che l’attaccante abbia scelto il club tedesco per due dettagli insoliti: la sua passione quasi ossessiva per Batman e quella altrettanto spudorata per il cartone animato Spongebob. Cosa c’entrano con il Borussia?
Batman per il fatto che Batshuayi, che ama paragonarsi al supereroe di Gotham City, si è sentito un prescelto nel momento in cui a Dortmund hanno pensato a lui per sostituire un altro “supereroe” ovvero Pierre Spiderman Aubameyang, trasferitosi nel frattempo all’Arsenal. Spongebob invece è un cartone animato che domina i pensieri del centravanti belga ed i cui colori dominanti sono, guarda caso, il giallo ed il nero. Ragioni evidentemente sufficienti quando si è abbastanza stravaganti per cedere alla corte di Peter Stoger.
Ora, quale che sia la reale ragione che ha spinto il giocatore a trasferirsi al Borussia, resta il fatto che il belga sembra proprio aver fatto la scelta giusta. Perché a Dortmund Batshuayi ha ritrovato il file rouge della sua esistenza: l’istinto del gol.
Il debutto ufficiale in maglia giallonera è avvenuto il 2 febbraio. È bastato poco per conquistare subito i suoi nuovi tifosi e gli addetti ai lavori. Nella sfida contro il Colonia infatti in 84’ Batshuayi ha deciso quasi da solo il match vinto dai gialloneri per 3-2 con una doppietta messa a segno tra il 35’ e il 62’, e l’assist per Schurrle per il sigillo finale. Ma non è finita qui. Perché, a differenza di Paganini, Batshuayi ha concesso anche il bis nella giornata successiva: nella vittoria contro l’Amburgo è stato infatti suo il gol che ha sbloccato il match.
L’attaccante belga, che è stato ad un passo dalla Roma per lo scambio con Dzeko poi sfumato, ha ritrovato in appena due settimane la stima e la fiducia che sembrava aver smarrito in un anno e mezzo al Chelsea. Bundesliga ed Europa League sembrano un binomio perfetto per consentire a Michy Batshuayi di riprendere in mano una carriera che, sicuramente, ha ancora tanto da dire. Cosa aggiungere? Che, notizia di queste ore, il Borussia Dortmund sta già spingendo con il Chelsea per rilevare il cartellino del giocatore. Solo che a Londra ci vogliono pensare bene. Perché il dubbio che il giocatore da mandare in prestito dovesse essere Morata inizia a farsi strada.