La domanda se la stanno ponendo un po’ tutti: esiste, attualmente, un centrocampista italiano più forte di Nicolò Barella? Le sue ultime prestazioni stagionali farebbero rispondere di no, però i giudizi affrettati non possono esistere, soprattutto in questo caso.
Il giocatore classe ’97 sta stupendo, di partita dopo in partita. Per chi lo ha saputo apprezzare anche nell’ultima stagione, non è stata una novità, ma una vera e propria conferma. Nella scorsa annata calcistica le sue giocate sono state oscurate dalle prestazioni al ribasso del suo Cagliari. Una squadra di cui è innamorato dal profondo del cuore, fino a delle dichiarazioni delle ultime settimane che supportano questa tesi: Barella ama Cagliari e ci giocherebbe a vita.
Tra il dire e il fare c’è tantissimo, soprattutto per un ragazzo come lui che sta finendo solo ora sotto i riflettori del grande calcio. Nato a Cagliari il 7 febbraio di 21 anni fa., Barella non si è mai mosso dalla Sardegna, se non per una piccola parentesi di 6 mesi nella seconda parte della stagione 2015/2016 al Como, con un’esperienza che gli ha fatto collezionare ben 16 presenze in Serie B, stesso campionato in cui militavano in contemporanea i rossoblu. Prima di questa sua uscita, il Cagliari lo ha schierato in campo 9 volte in un anno e mezzo tra campionato e Coppa Italia, dopo il salto di qualità dalle Giovanili alla Prima Squadra avvenuto nella stagione 2015/2016. Un doppio debutto contro il Parma, prima in Coppa Italia nella sconfitta per 2-1 del gennaio 2015 e poi, 4 mesi dopo, in campionato nella vittoria per 4-0 in favore dei sardi.
Il ritorno a casa ha sancito la svolta della sua carriera. Sia per le sue qualità, sia per gli infortuni di alcuni compagni e altre scelte tecnico-tattiche, Barella si è ritrovato spesso tra gli 11 titolari del Cagliari riuscendo a collezionare ben 30 presenze nella stagione 2016/2017. Nessun gol, ma tante belle prestazioni che gli hanno aperto alla prima convocazione in Nazionale Under 21 con il CT Luigi Di Biagio che lo ha visto debuttante il 1° settembre 2017 contro la Spagna, sfida persa 3-0.
Dalla stagione 2017/2018 Nicolò ha preso consapevolezza delle sue capacità, caricandosi letteralmente una squadra, nonostante la sua giovane età. Annata perfetta per un calciatore così giovane, ma altrettanto promettente. Prima di tutto: presenze aumentate, saranno 35, ma soprattutto i primi gol tra i professionisti. Barella si è sbloccato in occasione della seconda giornata di campionato, nella sfida vinta in esterna sul campo della Spal realizzando il primo dei due gol del match, al 17′. Da lì, altre 5 reti tutte in Serie A. Queste non saranno le uniche soddisfazioni per Nicolò. Meno di un mese dopo, Gian Piero Ventura lo ha convocato per la prima volta in Nazionale maggiore al posto dell’infortunato Marco Verratti. Nelle ultime due sfide del girone di qualificazione per il Mondiale di Russia 2018 non vedrà mail il campo, ma resterà la soddisfazione per il traguardo raggiunto. A riconferma delle sue qualità, anche il nuovo mister, Roberto Mancini,lo ha arruolato qualche settimana fa per le prime due gare di Nations League, ma anche in questo caso non è riuscito a trovare spazio per il debutto. A ciliegina sulla torta di un’annata particolarmente proficua: il rinnovo del contratto fino al 2020 e la fascia di capitano indossata per la prima volta il 17 dicembre, diventando il più giovane giocatore del Cagliari a raggiungere questo traguardo a 20 anni, 10 mesi e 9 giorni.
Se ci fossero ancora dubbi, basterebbe vedere le ultime prestazioni di Barella: ovviamente, per non avere paura di lanciare tra i grandi un calciatore che “grande” lo è già di suo. In questa stagione, la vittoria esterna contro l’Atalanta ha portato la sua firma su un calcio di punizione magistrale che ha messo in evidenza una delle sue qualità. La sua importante visione del gioco, lo porta a interpretare nel migliore dei modi tutti i ruoli del centrocampo. Nella sfida pareggiata 1-1 contro il Milan si è visto un giocatore totale in mezzo al campo: doppia fase gestita al meglio, quantità e qualità da vendere. Una prestazione da 7,5 pieno che lo ha messo ancora più in evidenza ai tanti manager europei che stanno iniziando a prendere appunti sul suo conto.
Non solo. Contro il Parma, nella scorsa gara, è arrivata un’altra prova importante per Barella. Nonostante la sconfitta, l’anima della squadra portava il suo nome e cognome. Capacità da vendere, fino ad un recupero di un pallone avversario con un tackle perfetto dopo 30 metri di corsa, riuscendo a riprendere la sua posizione per impostare un’azione per i suoi. Al di là del risultato, sono tutti dettagli che mettono in risalto la voglia di fare e di provare di questo calciatore.
Soddisfazioni in campo e…fuori. Padre di Rebecca, quest’estate è arrivato anche il matrimonio con sua moglie Federica. Ragazzo solare, il classico acqua e sapone capace di finire in prima pagina, ma per le gesta tecniche che si vedono in campo e non per quelle fuori. In un momento storico nel quale la nostra Nazionale grida “aiuto” per la mancanza concreta di giocatori duttili e importanti nel ruolo di Barella, lui si sta candidando seriamente per diventare un punto di riferimento per il prossimo futuro. Per il Cagliari e per il nostro calcio.