Prima di quella degli uomini di Jindrich Trpisovsky contro il Siviglia, l’ultima impresa dello Slavia Praga in Europa era datata 1996.
Era il 19 marzo di quell’anno quando i biancorossi di František Cipro scesero allo Stadio Olimpico di Roma per giocare il match di ritorno dei quarti della Coppa Uefa. L’obiettivo dello Slavia Praga era difendere il 2-0 conquistato nella gara di andata all’Eden; un incontro condizionato dal ghiaccio e dalle incertezze del portiere dei giallorossi, Cervone, che consentirono a Karel Poborsky, di lì a poco grande protagonista della cavalcata della Nazionale ceca a Euro 1996, e Robert Vagner di gelare le ambizioni di vittoria della coppa dei romanisti.
In realtà quella notte del 19 marzo 1996 a sfiorare per primi l’impresa furono proprio gli uomini di Mazzone. Davanti ad un Olimpico pieno di passione Giannini e compagni (Moriero su tutti) rimontarono i due gol di svantaggio in 81’ trascinando la gara ai supplementari.
Poi, quando l’orologio segnava il centesimo minuto di gioco, era proprio Moriero, autore già del gol che aveva avviato la rimonta, a siglare quella che sembrava essere la rete dell’impresa capitolina; quella della qualificazione. Quella che sembrava destinata a consegnare alla storia della Roma un’impresa da tramandare di generazione in generazione.
Ed invece a scrivere veramente la storia arrivò tre minuti più tardi Jirí Vávra. Il giocatore dello Slavia Praga raccolse il pallone al limite dell’area di rigore e complice uno scivolone di Aldair trovò il tempo per lasciar partire un destraccio rasoterra ad incrociare che non lasciò scampo a Cervone. O meglio, l’estremo difensore giallorosso giudicò forse troppo frettolosamente il pallone fuori. E decise così di non muoversi neanche. Ma la sfera entrò in rete. Ed al turno successivo ci andò lo Slavia Praga. Che venne poi battuto dal Bordeaux (1-0 per i girondini sia all’andata che al ritorno) in quella semifinale che resta ad oggi il traguardo più alto mai raggiunto dal club in campo internazionale.
Oggi però gli uomini di Jindrich Trpisovsky sembrano intenzionati a voler scrivere nuovi capitoli nella storia dello Slavia Praga.
La cavalcata dello Slavia Praga in Europa
Dopo aver superato la fase a gironi dell’Europa League 2018/2019 chiudendo sorprendentemente il non certo agevole Gruppo C al secondo posto con 10 punti alle spalle dello Zenit San Pietroburgo e davanti a Bordeaux (corsi e ricorsi storici) e Copenaghen, prima di eliminare il Siviglia agli ottavi lo Slavia Praga si è concesso il lusso di annichilire 4-1 il Genk a domicilio nel match di ritorno dei sedicesimi di finale dopo lo 0-0 dell’andata.
Il Chelsea, prossimo avversario dei biancorossi in Europa, farebbe bene a non sottovalutare la voglia di Souček e compagni di regalare una gioia ai tifosi dello Slavia Praga dopo qualche anno, in tempi piuttosto recenti, di sofferenza.
La crisi finanziaria che ha colpito lo Slavia Praga nel 2010 ha infatti ridimensionato a lungo le ambizioni del secondo club più titolato della Repubblica Ceca dopo i cugini dello Sparta.
Con un debito di 112 milioni di corone ceche verso la precedente proprietà del club, la ENIC Sports Ltd, per i biancorossi si è aperto un lungo periodo di crisi caratterizzato dall’addio di molti giocatori rappresentativi e da risultati sportivi stentati che hanno portato lo Slavia a chiudere spesso nelle posizioni meno nobili della Fortuna Liga, il massimo campionato nazionale della Repubblica Ceca.
L’arrivo nel 2015 della nuova proprietà, CEFC China Energy Company, ha restituito nuovo lustro allo Slavia Praga che nel 2016/2017 è tornato a vincere il campionato, un successo che mancava dalla stagione 2008/2009, ed a partecipare più o meno stabilmente alle competizioni europee.
I gioielli dello Slavia Praga
Tomas Souček dicevamo. È sicuramente il centrocampista ceco classe ’95 la punta di diamante della squadra allenata da Jindrich Trpisovsky. Un vero è proprio intoccabile che sin qui in stagione ha saltato appena 6’ di gioco: gli ultimi del match vinto 3-2 dallo Slavia Praga in campionato contro il Mladá Bolesav lo scorso 8 dicembre.
Per lui in totale ad oggi 36 presenze, 9 gol e 6 assist. Numeri importanti e notevolmente migliorati rispetto a quelli della scorsa stagione (39 presenze con 3 gol e 1 assist) che avevano comunque attirato l’interesse di Fiorentina ed Atalanta con il presidente dello Slavia Praga, Tvrdik, che aveva rispendito al mittente le offerte di circa 6 milioni di euro.
Altri due elementi piuttosto interessanti sono poi Miroslav Stoch (13 gol e 11 assist in 36 presenze stagionali) e Jaromir Zmrhal (6 gol e 4 assist in 31 presenze in stagione).
Il primo è un classe ’89, slovacco, con trascorsi in Eredivisie, Premier e Super Lig turca dove ha indossato, tra le altre, le maglie di Chelsea e Fenerbahce. Nasce coma ala sinistra ma in realtà è in grado di coprire tutto il fronte d’attacco muovendosi spesso anche come trequartista centrale.
Il secondo è un centrocampista sinistro classe ’93 che Trpisovsky nel suo 4-2-3-1 impiega a volte anche come esterno alto di destra per sfruttare i suoi rientri sul mancino.
In vetta alla Fortuna Liga con 61 punti racimolati in 24 partite a +6 dal Viktoria Plzen che però ha una gara in più, lo Slavia Praga sogna sicuramente di mettere in bacheca il suo diciannovesimo titolo nazionale.E perché no, essendo ancora in corsa anche nella coppa nazionale ed in Europa League, magari anche di centrare un treble che avrebbe veramente del clamoroso.