Il suo arrivo ad Anfield in estate non ha suscitato lo stesso clamore dell’acquisto di Thiago Alcantara nonostante il Liverpool per strapparlo al Wolverhampton abbia sborsato la bellezza di 44,7 milioni di euro. Eppure Diogo Jota si sta rivelando l’arma in più in questo avvio di stagione dei Reds.
La tripletta rifilata all’Atalanta nella terza giornata di Champions League è infatti solamente l’ultima impresa della ventitreenne ala sinistra portoghese che in questo scorcio di stagione ha già realizzato 7 gol in 10 apparizioni tra campionato e coppe.
Un bottino di tutto rispetto specialmente considerando che Diogo Jota ha giocato sin qui mediamente 50 minuti a partita che, letta in altro modo, vuol dire che il portoghese viaggia alla media di un gol ogni 71 minuti circa passati sul campo. Non male per uno che in questa fase della sua ascesa è ancora costretto a sgomitare per ritagliarsi scampoli di partita.
Perché, numeri alla mano, pensare a Diogo Jota come ad una riserva può sembrare strano. Ma tant’è. L’ex Wolverhampton, portato in Inghilterra nel 2017 da Espirito Santo che lo ha strappato al Porto ricevendo in dote 44 reti in 134 gare, ad Anfield viene considerato gerarchicamente da Klopp come prima scelta alle spalle del trio delle meraviglie formato da Mané, Salah e Firmino (del quale però ha preso il posto da titolare nella partita di Bergamo).
E non è che con la maglia del Portogallo le cose, da un certo punto di vista, vadano poi diversamente se è vero che in Nazionale viene considerato la riserva di Cristiano Ronaldo e Joao Felix. Ma anche qui Diogo Jota sa essere decisivo quando gli viene lasciato spazio. Lo scorso ottobre, ad esempio, subentrato a CR7 nel corso del match di Nations League contro la Svezia, ha firmato una doppietta nel 3-0 finale dei lusitani.
La tripletta di Diogo Jota all’Atalanta, la terza nelle ultime otto gare disputate dal portoghese in Europa con le maglie di Liverpool e Wolverhampton, è un po’ un sunto delle caratteristiche principali dell’ala portoghese. Un gioco, il suo, fatto di inserimenti fulminei, grande rapidità di azione una volta che ha la palla tra i piedi ed un ineffabile senso del gol perché altrimenti non realizzi tanto facilmente una tripletta a certi livelli.
In attesa di affermarsi definitivamente come nuova stella del calcio mondiale, Diogo Jota nel frattempo sta cercando di soverchiare le gerarchie del Liverpool a suon di gol ed ottime prestazioni. Lo scorso 24 ottobre nella gara contro lo Sheffield ha intanto legato indissolubilmente il proprio nome a quello dei Reds siglando il gol numero diecimila in Premier League nella storia del club. Coincidenza, certo. Ma una di quelle che sembra propria di certi giocatori: i predestinati.