Ascesa e crollo di Arda Turan

La notizia ha prontamente fatto il giro dei giornali, e non potrebbe esser altrimenti perché Arda Turan, nato il 30 gennaio di 32 anni fa a Istanbul e oggi in prestito all’İstanbul Başakşehir, è ancora di proprietà del Barcellona. Primo in classifica nel suo paese, il Mago turco potrebbe però non riuscire a festeggiare un ipotetico titolo nazionale perché… in prigione. Come se la sua carriera non avesse preso una deriva già abbastanza poco auspicabile negli ultimi anni – di fatto non è riuscito a ripetersi lontano dal Manzanarre – lo scorso 10 ottobre Arda si trovava in un nightclub della capitale anatolica quando avrebbe rivolto delle avances a una ragazza che ballava in pista: «Sei molto carina, se non fossi sposata non ti lascerei scappare». Fin qui nulla di strano, sennonché il quotidiano spagnolo As portò alla luce che la ragazza in questione (Ozlem Ada) era la fidanzata di un popolare cantante turco (Berkay Sahin), che ragionevolmente non prese bene l’accaduto. Vi fu un battibecco degenerato nella rottura del setto nasale dell’artista, Turan per sistemare la situazione si recò a visitarlo in ospedale e qui gli avrebbe offerto una pistola («Sparami se vuoi»): al rifiuto di Sahin si sarebbe messo lui stesso a sparare per terra. I capi d’accusa sono chiari – molestie sessuali, lesioni aggravate, porto abusivo d’armi – e il Başakşehir multò Arda Turan per un importo di 370mila euro, riservandosi di lasciare il giudizio al tribunale. Alla prima udienza, il 30 gennaio, la Procura ha chiesto per il fantasista dodici anni e mezzo di carcere.

Arda Turan
Fonte: http://www.haberegider.com

Arda Turan-ate

In una nota, il club parlava di un comportamento incompatibile con l’etica societaria. Non si tratta della prima Arda Turan-ata, questo è vero. Il 4 maggio 2018 il Başakşehir pareggiò contro il Sivasspor nello stadio di casa, il Fatih Terim, subendo un gol al 92’. Al 94’ si scatenò una rissa in campo e l’ex Atlético Madrid infuriato spinse per terra l’arbitro inveendogli contro: rimediò 16 giornate di squalifica, stop più lungo mai comminato nella storia del calcio turco (10 per l’attacco all’arbitro, tre per le minacce e altre tre per gli insulti inveiti dopo la sua espulsione) e una multa di circa 6500 euro. Il 25 marzo 2018 Arda era a cena in un ristorante col fratello Okan e la moglie – Aslıhan Doğan, sposata il 12 marzo – quando fu riconosciuto da alcuni giornalisti. Uno di questi chiese alla signora Turan se la cerimonia fosse stata all’altezza, e al gesto del marito che gli intimava di non parlare, continuò: «Tuo marito ti ha proibito di parlare?». La risposta del calciatore non fu propriamente diplomatica («Sii rispettoso, o ti schiaccerò la testa e gli occhi»).

Il 6 giugno 2017 Turan annunciò di voler lasciare la nazionale – con 94 presenze e 17 reti – dopo aver litigato con un giornalista sul volo che conduceva la Turchia a giocare un’amichevole con la Macedonia. In quell’occasione partì un pugno diretto a Bilal Mese, corrispondente di Milliyat che avrebbe insultato Turan a Euro 2016. Il giornalista intraprese azioni legali e Arda, che a stento fu trattenuto da un altro giornalista, una guardia giurata e il personale della nazionale, rifiutò di scusarsi: «Non mi dispiace, non ho dimenticato quello che si diceva su di me». Ancora, il 28 gennaio 2015, nel ritorno dei quarti di finale di Copa del Rey tra Atlético Madrid e Barcellona, Arda protestò con un guardalinee per un fallo a suo dir non ravvisato, dunque si tolse uno scarpino e glielo lanciò addosso. Curioso che il fischietto, Gil Manzano, lo avesse solo ammonito.

Arda Turan
Fonte: Arif Hüdaverdi Yaman – Anadolu Ajansı

 La carriera di Arda Turan

«Han sido cuatro años increíbles». Si congedava così, il 6 luglio 2015, Arda dall’Atlético Madrid. I Colchoneros avevano puntato su di lui acquistandolo dal Galatasaray nell’estate 2011 – costo dell’operazione: 11 milioni di euro – malgrado Simeone fosse stato avvertito della leziosità di un talento poco propenso alla fase difensiva. Errato, il Cholismo imperversò e fece del turco un suo puntello chiave, sulla corsia sinistra del 4-4-2: dopo 178 presenze, 22 reti e 32 assists, con la perenne sensazione di risultare determinante (si vedano gli highlights di Chelsea-Atlético 1-3, il 30 aprile 2014, per conferme), Enrique Cerezo disse di Arda: «Vuole giocare in una squadra più forte, come il Barça. L’Atlético gli è grato e lui dovrebbe esser grato all’Atlético».

Europa League e Supercoppa UEFA nel 2012, Copa del Rey nel 2013, Liga, Supercoppa di Spagna e secondo posto in Champions League nel 2014. Palmarès non da poco, eppure non era il Barcellona la prima opzione per lui, visto che il 15 giugno 2015 il suo agente Ahmet Bulut dichiarò che Arda avrebbe voluto giocare in Premier League ma che era seguito pure da Milan e PSG. Detto, fatto: il 10 luglio successivo fu presentato al Camp Nou e Turan dichiarò espressamente di non esser lì per sostituire Xavi Hernández. Acquistato dal Barcellona nonostante il blocco al mercato per 34 milioni di euro, la questione Arda divenne uno dei punti focali su cui si giocavano le parallele elezioni che avrebbero decretato il nuovo presidente dei catalani. Uno dei candidati, Agustí Benedito, si disse pronto a rivendere Turan per acquistare Verratti e fu così attaccato dai contendenti Joan Laporta e Toni Freixa i quali consideravano scorretta la mossa di liberarsi frettolosamente dell’ultimo acquisto dell’allora presidente uscente Joan Bartomeu. Nell’ottobre 2015 poi il club catalano si rivolse al Tribunale arbitrale dello sport, a Losanna, perché non gli era stato permesso di tesserare Turan nemmeno per sostituire l’infortunato Rafinha. Il turco fu dunque tesserato in inverno, debuttò il 9 gennaio contro il Granada e dopo 55 presenze, 15 reti e 11 assists, era dato via dalla Spagna: Arsenal e Chelsea lo hanno cercato nell’estate 2016.

Arda Turan
Fonte: i.ytimg.com

C’è futuro per Arda?

Per Arda, giocare al Barcellona «è un sogno». Tuttavia il 2016 non fu il suo anno: nella disfatta turca a Euro 2016 (terzo posto nel girone D con Croazia, Spagna e Repubblica Ceca), Turan fu tra i principali accusati. In effetti giocò una kermesse ben al di sotto delle aspettative, nervoso, per sua stessa ammissione arrabbiato e deluso. Attaccò i giornalisti («Non ho nulla da dimostrare, ho indossato questa maglia più di 90 volte»). Amico personale del presidente Recep Erdogan, invitato al suo matrimonio, Arda oggi vale 1,5 milioni, ben lontano dai 35 che Transfermarkt gli appendeva addosso per tutto il 2015.

La prospettiva migliore, dopo sei anni e mezzo in Spagna, sarebbe quella di evitare ulteriori distrazioni. Ufficialmente è in prestito dal Barcellona, ma il trasferimento terrà Turan ad Istanbul fino al 2020, quando scadrà il suo contratto coi blaugrana. Lì potrebbe arrivare lo svincolo, o magari una redenzione. Per quanto concerne il capitolo nazionale, poi, Arda ha toccato quota cento il 6 ottobre 2017, nella sconfitta contro l’Islanda (0-3) valevole per le qualificazioni al Mondiale. Debuttò il 16 agosto 2006 in un’amichevole contro il Lussemburgo, con Fatih Terim ct, oggi invece gioca al Başakşehir nello stadio a lui dedicato. Certe storie hanno un fascino innegabile. Questa – in attesa di sapere se i dodici mesi e mezzo si tramuteranno in realtà – è una di quelle.