Se Alexander Isak diventerà veramente il nuovo Zlatan Ibrahimovic sarà solo il tempo a stabilirlo. Quel che è certo è che i presupposti affinché il giovane talento svedese di origine africana dell’AIK Solna ricalchi le gesta del più affermato connazionale sembrano esserci tutti. A dirlo sono i numeri che sebbene non abbiano sempre ragione qualche cosa dovranno pur significare.
E le statistiche raccontano che il giovane ragazzo di origini eritree nato a Solna ha riscritto tutti i record di precocità del calcio svedese. Da qui il fatto che il paragone, ad oggi forse anch’esso precoce, con Zlatan Ibrahimovic non appare in patria così azzardato.
Isak inizia la stagione all’AIK come quinta scelta in attacco del tecnico Alm. Ma il precoce Alexander scala presto le gerarchie fino a chiudere la stagione lo scorso novembre, la sua prima da professionista, con un bottino personale di 13 realizzazioni in 29 presenze. Niente male veramente per un ragazzo che deve ancora compiere 18 anni. Tutto inizia il 28 febbraio 2016, giorno dell’esordio ufficiale di Isak in prima squadra. Alexander, all’età di 16 anni, 5 mesi e 7 giorni diviene il più giovane marcatore nella storia della squadra andando a segno nel 6-0 rifilato al Tenhult in Coppa di Svezia. Ad aprile poi, precisamente il 7, arriva anche l’esordio in campionato. Il tecnico Alm lo spedisce in campo a sorpresa sul campo dell’Östersund e lui ripaga siglando la rete dello 0-2 che chiude l’incontro. Con questa rete diventa anche il più giovane marcatore nella storia del club in Allsvenksan. Il giovane Isak entra stabilmente nell’undici titolare e la sua ascesa non si arresta neanche quando l’AIK esonera Alm ed in panchina arriva Norling.
Il 21 settembre, giorno del suo diciassettesimo compleanno, Isak decide di regalarsi la prima doppietta. Non in una partita banale ma nel derby con il Djurgården. Undici giorni più tardi concede il bis siglando due reti nel 6-0 contro i campioni in carica dell’IFK Norrköping. Tutto qui? Non di certo. L’8 gennaio 2017 Isak, a 17 anni, 3 mesi e 17 giorni diviene infatti il più giovane giocatore ad aver indossato la maglia della nazionale svedese nel match amichevole contro la Costa d’Avorio. Quattro giorni più tardi, alla seconda presenza, la prima da titolare, arriva anche il primo gol. Vittima la Slovacchia. Isak diviene così il più giovane marcatore nella storia della nazionale gialloblù.
Alexander Isak ha i numeri del predestinato. Non è dunque un caso se è bastata una sola stagione da professionista per attirare l’attenzione dei grandi club. Real Madrid e Borussia Dortmund su tutti. I Blancos sembravano in vantaggio ma alla fine l’hanno spuntata i gialloneri per una cifra prossima ai nove milioni di euro. Decisiva la volontà del giocatore. Una scelta quella di puntare su un club da sempre fucina di talenti che sembra decisamente più saggia rispetto a quella di accettare le lusinghe di un club prestigioso come il Real che però negli anni ha illuso e poi bruciato due giovani talenti scandinavi: Markkanen e Ødegaard. È anche da scelte come questa che si giudica la personalità di un giocatore. E siamo sicuri che anche uno come Ibra approva la scelta.