Alanya è una città balneare della Turchia meridionale che conta poco meno di centomila abitanti. Che in questo momento sono letteralmente impazziti per lo strepitoso avvio di stagione della squadra di casa: l’Alanyaspor.
Dopo cinque giornate di Süper Lig, infatti, il club guida la classifica con 13 punti ed un discreto distacco su buona parte delle squadre di Istanbul che, Fenerbahce a parte (secondo a tre punti dalla capolista), a dire il vero non se la passano troppo bene. Ma questo è un altro discorso.
L’Alanyaspor fino ad oggi ha ottenuto 13 punti in 5 gare di Süper Lig
L’Alanyaspor di Erol Bulut, 44 anni, turco nato in Germania con un passato da vice allenatore all’Istanbul Basaksehir, è stato capace di metter in fila quattro successi consecutivi prima del pari rimediato nell’ultimo turno di campionato contro il Genclerbirligi di Ankara (1-1). Vittime della squadra di Alanya sono state nell’ordine Kayserispor (0-1), Kasimpasa (4-1), Malatyaspor, club della prima esperienza da allenatore in pectore di Bulut regolato a domicilio 2-3, ed infine i gialloblu del Fenerbahce sorprendentemente travolti 3-1 nel piccolo stadio di casa, il Bahçeşehir Okulları Stadyumu , grazie alle reti del franco-senegalese Papiss Demba Cissé ed al gol del cileno Junior Fernandes.
Papiss Demba Cissé è la punta di diamante
Proprio Papiss Demba Cissé (34 anni) è probabilmente il giocatore più rappresentativo di una rosa che con i suoi 29 anni di età media è in assoluto la più matura della Süper Lig. Il centravanti dell’Alanyaspor, con un passato tra Ligue 1 (Metz), Bundesliga (Friburgo) e Premier League dove ha vestito la maglia del Newcastle dal gennaio 2012 a luglio del 2016 prima di passare per la Cina ed approdare ad agosto 2018 in Turchia, ha già messo a segno 5 gol in questa stagione. Un avvio in linea alle aspettative, a dispetto dell’età, per un giocatore abituato a lasciare il segno ovunque sia passato.
Il curriculum di Papiss Demba Cissé cita infatti 162 gol (e 22 assist) in 380 apparizioni con le maglie di club per una media di 0,42 gol a partita. Decisamente niente male.
Se le ossa se le è fatte ai tempi del Metz (36 reti in 101 apparizioni) è con la maglia del Friburgo che Cissé ha raggiunto la ribalta. Con il club tedesco l’attuale centravanti dell’Alanyaspor ha infatti collezionato 39 reti in 67 partite attirando su di se le mire del Newcastle che per portarlo in Inghilterra ha versato 12 milioni di euro (il Friburgo lo aveva pagato appena 1,3). Investimento ben ripagato dal franco-senegalese che in riva al Tyne ha messo insieme 44 reti e 10 assist in 144 presenze tra campionato e coppe. All’Inghilterra hanno fatto seguito poi il biennio in Cina (a tre milioni a stagione) ed infine l’approdo ad Alanya nell’agosto del 2018 dove la prima stagione, la scorsa, si è chiusa con 16 reti in 27 presenze stagionali.
Demba Cissé è la punta di una formazione, che Bulut veste con un 4-4-2, che ha poi in Juanfran (terzino destro ex di Betis e Deportivo) e nel cileno Junior Fernandes (ala sinistra) gli altri due principali elementi di forza.
Alanyaspor: dalle ceneri alla gloria
Pensavano che saremmo retrocessi, ma vedrete fino a che punto arriva una squadra di una piccola città
L’exploit dell’Alanyaspor in questo avvio di stagione sta sorprendendo gli addetti ai lavori. Anche perché la storia calcistica in Süper Lig del club arancio-verde è piuttosto recente e frutto di un percorso societario decisamente travagliato.
Il club infatti è anche relativamente giovane se è vero che l’anno di fondazione è il 1948. La genesi del progetto viene ricondotta al medico Nazım Köseoğlu mentre il nome originariamente scelto era Alanya Kalespor ed i colori sociali il bianco ed il blu.
L’origine dell’Alanyaspor così come lo conosciamo oggi risale invece al 1982 quando l’allora presidente Arikan Carta deliberò il cambio di denominazione e colori sociali. Fu sempre in quel periodo che il club cominciò a militare nei campionati professionistici della Turchia ed a progettare lo stadio Bahçeşehir Okulları Stadyumu la cui costruzione verrà avviata solo nel 1995 ed ultimata nel 2011 (anno di inaugurazione ufficiale dell’impianto). Un fatto, quest’ultimo, abbastanza emblematico della storia dell’Alanyaspor che, almeno fino ad oggi, è stata quella di una grande incompiuta.
Il progetto sportivo, che come abbiamo visto ha impiegato circa 40 anni per trovare una sua connotazione, ha poi rischiato più volte di naufragare. Colpa di una gestione scellerata, specialmente nel corso degli anni ’90, che ha portato il club sull’orlo del fallimento finanziario e ad un passo dalla restituzione del titolo sportivo al tribunale.
Poi, nel 2012, con l’avvento di Hasan Çavuşoğlu e l’ampliamento del Consiglio di Amministrazione a 60 membri (per reperire fondi), la storia dell’Alanyaspor è cambiata radicalmente. Il club ha iniziato ad inanellare vittorie e a scalare categorie fino a raggiungere la Süper Lig al termine della stagione 2015/2016 quando gli arancio-verdi, piazzatisi terzi nella stagione regolare di Serie B turca, hanno eliminato ai playoff Balikesirspor e Adana Demirspor (ai rigori) agguantando così una promozione che solo qualche tempo prima sembrava pura utopia.
L’Alanyaspor in Süper Lig
La prima stagione nella massima serie turca ha visto l’Alanyaspor chiudere al dodicesimo posto con 40 punti; 4 in più di quelli che hanno portato il Rizespor (terzultimo) tra i cadetti. Stesso piazzamento anche la stagione seguente, quella 2017/2018 ma salvezza più comoda (+7 sull’Osmanlispor).
Lo scorso anno invece i punti totalizzati dall’Alanyaspor al termine delle 38 giornate di Süper Lig sono stati 44. Un bottino che ha consentito alla squadra arancio-verde di chiudere al nono posto in classifica ad appena tre punti da quella che sarebbe stata una clamorosa qualificazione ai preliminari di Europa League.
Ed eccoci poi alla stagione in corso con l’approdo in panchina di Erol Bulut ed il sorprendente cammino che ha portato il club di Alanya sotto le luci della ribalta. Adesso il calendario per Cissé e compagni prevede le sfide con Sivasspor (attualmente quarto in classifica) e Besiktas che in questo momento non se la passa affatto bene e naviga nei bassifondi della classifica causa un avvio che definire balbettante è un eufemismo (5 punti frutto di una vittoria e due pareggi).
L’Alanyaspor è il nostro valore comune ed è molto importante per la nostra città. Continueremo a supportarlo affinché possa avere successo a livello locale e internazionale. Spero che vinca il titolo di Süper Lig
Adem Murat Yücel
(Sindaco di Alanya)
Dove può arrivare l’Alanyaspor? Difficile dirlo. L’età media così elevata, l’inesperienza e l’equilibrio finanziario da mantenere a tutti i costi (il saldo della campagna acquisti estiva è positivo per 9,5 milioni di euro frutto del differenziale tra 1,4 milioni spesi e 10,9 milioni incassati 9,3 dei quali per la cessione di Merih Demiral al Sassuolo) non sono elementi che fanno presumere un futuro glorioso. Se a questo si aggiunge che dopo lo scorso deludente campionato il Fenerbahce ha ripreso a correre ed il Galatasary sta lentamente risalendo la china, reggere il confronto per gli arancio-verdi di Bulut (che ha in mano una rosa dal valore complessivo di 22 milioni di euro (fonte Transfermarkt) contro i 136 dei giallorossi di Istanbul) sarà oggettivamente difficile.
Sognare però è lecito e chissà che l’entusiasmo che sta travolgendo la città in questi giorni non si riveli alla fine dei conti travolgente.