Dopo 11 giorni di Russia 2018, 32 partite e risultati più o meno clamorosi abbiamo deciso di fare un punto della situazione. A modo nostro, ovviamente. Quindi niente spazio a tatticismi o considerazioni di vario genere, per quelli c’è la nostra video-rubrica Caffè Mundial.
Abbiamo invece deciso di riservare questo spazio per ricapitolare i 5 fatti più esuberanti rilevati sin qui nella kermesse russa. Non si tratta di una graduatoria ma di un semplice reminder per non perdere traccia di quelle storie, a volte semplicemente assurde, che stanno facendo da contorno a questo Mondiale 2018. Passiamole in rassegna in ordine sparso.
La prima notizia di costume è emersa il 16 giugno e riguarda l’incredibile storia di un tifoso peruviano, al secolo Miguel F., che preso atto dell’esaurimento dei tagliandi riservati ai tifosi sudamericani non si è perso d’animo e ha deciso di lanciarsi in un’impresa decisamente malsana pur di non perdersi il ritorno al Mondiale della Nazionale di Gareca.
L’escamotage escogitato dal 24enne è l’incubo di ogni dietologo e nutrizionista del pianeta. Poiché per assistere alle partite del Perù rimanevano a disposizione sul sito web della FIFA i soli biglietti riservati ai disabili, Miguel F. ha pensato bene di ingrassare 25 chili per rientrare nei parametri richiesti dalla Federazione riuscendo così ad ottenere il certificato medico di obesità corporale richiesto.
La missione compiuta gli ha consentito di assistere live alla sfortunata sconfitta rimediata dal Perù contro la Danimarca nel match di esordio di Saransk, località raggiunta, tanto per non farsi mancare niente, in autostop tramite la nota app “BlaBlaCar”. Un viaggio che Miguel F. ha dovuto affrontare in solitaria poiché l’amico che avrebbe dovuto accompagnarlo in Russia alla fine non se l’è sentita di mettere in pratica il suo piano per aggirare il sold out che prevedeva farsi spezzare una gamba a ridosso della partenza. Chi ha avuto ragione? Lasciamo a voi l’onere di giudicare ricordandovi però che quando manca una giornata al termine della fase a gironi il Perù è già stato eliminato.
Meno debilitante fisicamente e sicuramente più nobile l’impresa comunque abbastanza assurda che hanno deciso di compiere tre cittadini svizzeri, Beat Studer, Werner Zimmermann e Josef Wyer, che hanno percorso i 2 mila chilometri che separano Lucerna da Kaliningrad, per assistere al match degli uomini di Petkovic contro la Serbia, a bordo di un trattore.
L’iniziativa ha però uno scopo benefico. Il viaggio di 12 giorni organizzato da Studer, proprietario di un museo del trattore, è servita a raccogliere fondi (ad oggi circa 17 mila euro) da destinare ad associazioni svizzere per l’infanzia.
A proposito, il trio svizzero non è stato l’unico ad aver raggiunto la Russia in trattore. La stessa impresa è stata compiuta anche dal tedesco Hubert Wirth.
Il 20 giugno è invece scattato l’allarme che ha preoccupato e non poco buona parte dei tifosi accorsi in Russia al seguito della propria nazionale, quelli inglesi in particolare: la birra sta finendo!
La problematica riguarda soprattutto Mosca fattasi trovare a quanto pare impreparata davanti all’invasione di beoni che ha prosciugato le riserve di “bionda” della città. L’eccessiva velocità dei consumi ha messo a dura prova il sistema di approvvigionamento della capitale con il rischio concreto per gli avventori di rimanere a bocca asciutta. A meno che non decidano di passare alla vodka.
L’Iran è sin qui senza ombra di dubbio una delle sorprese di Russia 2018. Dopo aver vinto per 1-0 con il Marocco la Nazionale allenata da Carlos Quieroz ha ben figurato anche contro la Spagna di Hierro che è riuscita ad imporsi solo di misura grazie ad una zampata di Diego Costa. Così nel match in programma oggi contro il Portogallo di Cristiano Ronaldo l’Iran ha l’opportunità di giocarsi le sue chances di accedere agli ottavi.
Speriamo però che Mohammadi sia nel frattempo rinsavito e rinunci definitivamente ai suoi tentativi di emulazione di Holly e Benji. Se proprio non potesse rinunciare a battere la rimessa laterale con capriola annessa, prendesse almeno ispirazione da Risto Kallaste, terzino estone degli anni ’90, lui si esperto della specialità.
Chiudiamo con l’euforia, il folclore e la simpatia della Nazionale del Senegal e dei suoi tifosi che è talmente contagiosa da aver spinto anche i tifosi del Giappone, in occasione del match tra le due compagini, ad esporsi. Con risultati però non altrettanto apprezzabili come dimostra l’immagine in apertura di questo articolo tratta da una gallery de Il Corriere della Sera.