Adattabilità, rapidità, precisione, visione di gioco, potenza e velocità nel dribbling. Insomma, a discrezione vostra, perché quando si parla di Lorenzo Insigne doti ed elogi si sprecano. Esploso definitivamente nel Pescara delle meraviglie di Zeman insieme a Ciro Immobile e Marco Verratti, Insigne ha poi scelto la strada del cuore, tornando nella sua tanto amata Napoli. Una carriera non troppo nomade quindi, condita da 71 reti messe a segno nelle sole squadre di club. Cercheremo qui di sintetizzare le sua qualità attraverso cinque prodezze che meglio rappresentano Lorenzo Insigne.
Partendo dal passato più prossimo, la prima prodezza ci riporta a Napoli-Sassuolo dello scorso novembre. Una giornata amara per gli azzurri dato lo scomodo pareggio che rovina la festa azzurra e quella di Lorenzo Insigne, autore dell’iniziale vantaggio dei suoi, grazie ad un goal da cineteca calcistica. Al quarantaduesimo del primo tempo infatti, servito sulla fascia sinistra da un lancio lungo che stoppa con eleganza, il gioiellino azzurro rientra, lasciando sul posto Gazzola e fa esplodere un destro micidiale che si spegne all’incrocio. Il plastico lancio di Consigli è utile solo per i flash dei fotografi.
Proseguendo in questa carrellata torniamo alla stagione 2015/2016 dove Lorenzo Insigne concede due perle, a distanza di sole cinque giornate l’una dall’altra. Pronti via, alla seconda giornata il folletto campano, già a Napoli da tre stagioni, decide di dilettarsi e deliziare con un’altra trasformazione che si infila ancora una volta sotto al sette. Questa volta la vittima è l’Empoli. L’azione si sviluppa sulla fascia destra, Gabbiadini, preferendo non puntare il diretto avversario, serve Insigne qualche metro fuori dall’area di rigore avversaria. Lorenzo “Il magnifico” acconsente volentieri alla cessione del pallone e, da posizione decentrata, disegna un tiro sul palo lontano che va ad insaccarsi dove l’estremo difensore dei toscani non può arrivare. Un altro regalo ai fotografi e alla sua squadra, che però anche in quell’occasione non va oltre al 2-2.
La vittoria arriva invece alle settima giornata della medesima stagione, e che vittoria! Un netto 0-4 che a San Siro spazza via un Milan fragile che fallisce la prova di maturità. Il Milan è una delle vittime preferite di Insigne e quando al Napoli viene decretato un calcio piazzato, se pur da posizione non favorevole, il gioco è fatto. Insigne in realtà, realizza due reti quella sera, anche se, milanisti e napoletani, non credo abbiano dubbi su quale sia la perla della serata. Perché quella che Insigne batte alla Scala del calcio non è la classica punizione, ma un capolavoro da almeno 30 metri. Distanza che il pallone calciato di destro impiega meno di tre secondi a coprire. Un mix di precisione e potenza, che, ancora una volta, trova l’angolino alto ad accoglierlo. Inutile dire che il movimento di Diego Lopez non impensierisce nemmeno una traiettoria disegnata al millimetro.
La quarta magia targata Insigne ci porta a Pescara, dove il giocatore in un anno ha regalato ai tifosi biancoazzurri 18 reti, alcune delle quali davvero spettacolari. Come nel caso di quella messa a segno il 3 marzo 2012 contro il Sassuolo con i padroni di casa che al termine la spunteranno 3-2. Durante l’azione del 3-1 il bomber si inserisce alle spalle di un difensore e ricevuto il pallone a mezza altezza, stoppa di petto e con un movimento frutto di un eccezionale coordinamento si gira calciando in rete un pallone che probabilmente l’estremo difensore neroverde non vede nemmeno partire. Una dimostrazione di grande tecnica e classe.
E anche questa piccola parentesi sull’attaccante napoletano sta per chiudersi. Ma non prima di aver svelato “l’ultima” magia. Sempre del Pescara si parla, ma questa volta la caratteristica che finisce sotto i riflettori è quella del dribbling secco. È un pomeriggio di sole il 5 Maggio 2012 in Toscana, precisamente a Grosseto, dove la punta sceglie di donarci un tocco dei suoi. La progressione sull’out di destra è inarrestabile ed il dribbling sul diretto avversario al limite dell’area rasenta la perfezione. L’attaccante, ancora lucido dopo una grande corsa, punta l’uomo poi fa un movimento rapido verso il fondo e lascia partire un tiro alto ad incrociare che non lascia scampo al portiere di casa.
Cinque prodezze che rappresentano alla perfezione le caratteristiche tecnico-tattiche di Lorenzo Insigne. Qualità e magie che speriamo di poter ammirare ancora per molti anni. Magari anche in Nazionale.