Undici anni passati a sgroppare sulla fascia destra del campo con la maglia della Juventus. In bacheca conta tre Campionati nazionali (altri due revocati per la faccenda Calciopoli), tre Supercoppe italiane, un Campionato di serie B, una Coppa Intertoto. A parte la maglia della Juventus, nel corso della sua carriera ha indossato le casacche di Empoli, Pisa e Pescina Vg. Nel curriculum, vanta anche sei presenze con la Nazionale maggiore e la vittoria ai Giochi del Mediterraneo del 1997 con la rappresentativa under 23 guidata da Marco Tardelli. Stiamo parlando di Alessandro Birindelli, ex terzino destro (in caso di bisogno se la cavava bene anche sulla fascia opposta, quella sinistra) della Juventus e compagno di squadra dei vari Zidane, Del Piero, Nedved. Ma adesso che fine ha fatto l’ex calciatore? Prima di scoprirlo, ripercorriamo brevemente la sua carriera.
Nato a Pisa il 12 novembre del 1974, dà i primi calci ad un pallone all’età di otto anni nella squadra del San Fediano, piccolo centro della provincia di Pisa. Qualche anno più tardi viene chiamato a giocare nelle giovanili dell’Empoli. Riesce subito ad imporsi ne ruolo di terzino e viene chiamato in prima squadra. In Toscana disputa cinque campionati, ottenendo due promozioni consecutive, dalla C1 alla B nel 1995-96 e dalla B alla A la stagione successiva, segnalandosi come uno dei migliori giocatori della serie cadetta. L’allenatore che all’epoca guidava l’Empoli, Luciano Spalletti, lo segnalò al collega Lippi, il quale chiamò il giovane calciatore alla Juventus.
I primi due anni in bianconero sono molto positivi: il calciatore conquista subito il posto da titolare e lo mantiene anche quando Ancelotti subentrò a Lippi sulla panchina bianconera. Nelle stagioni successive qualcosa cambiò. Non era più il terzino inamovibile della squadra, ma restava comunque un giocatore importante. Ne sono la prova le ottime prestazioni in Champions League, condite da uno spettacolare goal all’incrocio dei pali contro il Deportivo la Coruna e l’assist fornito a Zalayeta per il goal che decise il quarto di finale della competizione contro il Barcellona. Nell’estate del 2005, durante un’amichevole, subisce un grave infortunio alla caviglia che lo tiene lontano dal campo per l’intera stagione. Al ritorno la Juve era in serie B, ma l’età avanzata e il pesante infortunio condizionano il rendimento, tanto da perdere il posto in favore di Zebina.
Nel luglio del 2008, Birindelli dà l’addio alla società bianconera e si trasferisce nel Pisa, città dove è nato ma nella quale non aveva mai giocato. In nerazzurro gioca una sola stagione a causa del fallimento della società. Il 19 agosto viene acquistato dal Pescina Valle del Giovenco, società abruzzese neopromossa in Prima Divisione. Nonostante l’ingaggio di altri giocatori prestigiosi, come Cesar e Lampros Choutos, la società fallisce al termine della stagione 2009-2010, con Birindelli che decide di chiudere la sua carriera da professionista.
Dopo l’addio al calcio giocato, Birindelli è rimasto nel mondo del calcio occupando vari ruoli: è stato vice allenatore della nazionale dello Zambia e della Dinamo Bucarest. Allenatore in prima del settore giovanile della Pistoiese e della prima squadra. E’ tornato al Pisa in qualità di capo del settore giovanile e adesso ricopre lo stesso ruolo al Trapani.